Petrillo: “Consuntivo poco attendibile, l’assessore fornisca risposte”

di Redazione

Luciano PetrilloLUSCIANO. Riportiamo l’intervento del consigliere di opposizione Luciano Petrillo, capogruppo di “Futuro con fiducia”, sul rendiconto di gestione approvato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.

Il “rendiconto della gestione” rappresenta una attività complessa che investe, in un’azione sinergica, sia gli organi tecnici sia quelli politici dell’ente e che conduce alla presentazione, da parte della Giunta, di un documento complesso ed articolato nel quale, a fianco di modelli propriamente ragionieristici, particolarmente tecnici e, per questo difficilmente leggibili, il legislatore ha imposto già da alcuni decenni la predisposizione di una relazione illustrativa che, in qualche modo permetta al Consiglio di procedere ad una verifica sul rispetto degli indirizzi politici e dei fini prefissati con il bilancio di previsione e più specificatamente con la Relazione Previsionale e Programmatica.
La resa del conto, infatti, è quello strumento giustificativo della Giunta comunalein rapporto al mandato conferito dal consiglio all’atto dell’approvazione del bilancio di previsione con il quale dimostra di avere compiuto la gestione avuta affidata con razionalità e oculatezza, in relazione al piano organico finanziario dell’attività che l’amministrazione aveva presunto di potere svolgere (bilancio di previsione). Il rendiconto infatti, fin dalle sue origini ha svolto funzioni diverse: quale quella politica cioè quella di controllo e quella giuridica. In realtà, però, con il passare del tempo è rimasta solo quella giuridica mentre le altre sono state sottovalutate. Ci piace ricordare il ruolo che il documento,svincolato da ogni tecnicismo, dovrebbe essere rivalutato e considerato, maggiormente, come di strumento di discussione politica.
Ciò detto e riconosciuto al rendiconto una funzione prioritariamente politica (molto spesso sottovalutata dagli stessi consiglieri) sarebbe opportuno rendere leggibili le risultanze finanziarie ed economiche dell’Ente.Vediamo, nel merito, del rendiconto sottoposto oggi all’attenzione dei consiglieri comunali. A tal fine, al di là, della completezza dei documenti previsti dalla normativa vigente, vorremmo chiedere all’ amministrazione e all’assessore al ramo di spiegarci quali sono i risultati raggiunti da questa Amministrazione e come spiega alcuni dati che vorremmo sottoporgli:
1) Verbale di chiusura. Conclusa l’attività gestionale con il termine dell’esercizio, prima della presentazione del conto da parte del Tesoriere, il servizio finanziario compila il “verbale di chiusura”. Esso costituisce un documento interno dell’ente, facoltativo, la cui compilazione è, di norma, per la sua funzione, piuttosto che per i contenuti, può essere assimilato al bilancio di verifica predisposto dalle imprese private prima di dar luogo alle scritture di chiusura dell’esercizio. La compilazione del verbale di chiusura assume esclusivamente un ruolo segnaletico interno utile ai responsabili, all’assessore alle finanze oltre che all’intera Giunta per adeguare le proprie scelte gestionali in particolare nel caso in cui ne fosse stato previsto il suo utilizzo nel bilancio di previsione dell’anno in corso e di quello futuro.Ci potrebbe dire l’Amministrazione, “l’assessore al ramo”, se è stato fatto e quale le indicazioni ne ha tratto dalla sua analisi?
2) Fondo di cassa al 31/12/2009 1.860.423,01- Fondo cassa al 31/12/2010 49.026,58. Chiunque confronta questi due dati si renderà conto che siamo alla frutta e senza più cassa. Come spiega tutto questo l’Amministrazione Comunale e ad oggi a quanto ammonta l’anticipazione del tesoriere? O meglio, quanti interessi stiamo pagando e abbiamo già pagato nel corso di questo anno?
3) Residui. L’art.228, comma 3, del D.Lgs. 25 febbraio 2000, n.267 stabilisce che “prima dell’inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi” l’Ente locale deve provvedere all’operazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del mantenimento in tutto o in parte dei residui.” Non è nostra intenzione, anche perché non siamo tecnici, fare una analisi approfondita sui residui. Vogliamo chiedere, sempre con educazione, se l’Amministrazione, l’Assessore competente, i responsabili preposti, il responsabile del servizio finanziario, il revisore unico dei conti, hanno verificato con attenzione se sono stati rispettati i seguenti elementi nella determinazione dei residui da riportare:
verifica della esistenza del credito; − esistenza di un titolo giuridico diretto a comprovarlo;individuazione del debitore;quantificazione della somma da incassare;fissazione della data di scadenza del credito.
Se tutto ciò è stato fatto con la dovuta attenzione, tenuto conto anche del fatto che il consuntivo è stato portato dopo ben sette mesi dalla scadenza del termine di approvazione previsto dalla legge (30 aprile di ogni anno), come spiegate, (l’assessore al ramo), che vengono ancora riportati residui attivi (vogliamo far riferimento ad un solo caso e per non tediare chi ci ascolta), per il servizio idrico integrato, che risalgono al 1992-1993-1994-1995-1996-1997-1999, per una somma totale di 852.375,16? Lo sa, l’assessore al bilancio, che detta operazione genera dei riflessi diretti sull’avanzo di amministrazione dell’anno? E, quindi, come si può vedere, a nostro parere, il consuntivo del comune di Lusciano si chiuderebbe in disavanzo di qualche centinaio di euro. Ci può, l’assessore spiegare che stiamo sbagliando e perché?Inoltre, il tasso di copertura riferito all’acquedotto non supera il 30%, basta guardare la tabella a pag. 21 del revisore dei conti. Come spiega, questo, l’assessore al ramo?
4) Copertura dei servizi. Nella relazione del revisore unico dei conti, a pag. 18, emerge un fatto eclatante, anche tenendo conto del particolare momento e delle tasse a carico dei cittadini di Lusciano, che il servizio della raccolta e trasporto della nettezza urbana costa 1.313.649,17, mentre il cittadini hanno contribuito per 1.389.049, per una percentuale tra ricavi e costi del 106%. In poche parole si è pagato di più di quanto costato il servizio. Ci potrebbe dire l’assessore come è successo tutto questo e se pensa di voler restituire qualcosa ai cittadini e come intende farlo.
5) Trend storico della gestione di competenza. Qualcuno ci potrebbe spiegare la tabella a pagina 15 della relazione del revisore? Risulta che la gestione di competenza si è chiusa con un disavanzo di amministrazione notevole. Cosa è successo? Ci dobbiamo preoccupare per le sorti del Comune e per la scellerata gestione della vostra Amministrazione?
6) Inventario. Uno degli adempimenti più importanti e delicati disposto dall’ordinamento finanziario e contabile degli Enti Locali, è quello dell’aggiornamento degli inventari e della costruzione degli stati patrimoniali finali. Ci potrebbe l’assessore far vedere l’inventario del Comune e le variazioni nella consistenza dei beni e gli aumenti e le diminuzioni del loro valore, sia per effetto della gestione del bilancio che per altra causa? Come sono avvenute le registrazioni nell’inventario e le risultanze riepilogative degli stessi che costituiscono uno degli elementi essenziali non solo dell’attendibilità e veridicità del conto del patrimonio, ma anche del bilancio, del conto del bilancio e del conto economico?
7) Spese per il personale. Possiamo conoscere, analiticamente, i prospetti della spesa sostenuta nell’anno 2010 e se la stessa spesa ha rispettato i tetti previsti dalla normativa? Prendiamo atto che nell’anno 2009 non vi sono state spese di personale da escludere e le somme riportate nella relazione del revisore non ci convincono pienamente. L’assessore ha qualcosa da dire o aggiungere a queste nostre obiezioni? E come spiega che il costo medio del personale aumenta notevolmente nell’anno 2010?
In conclusione e per evitare di elencare ulteriori fatti che ci fanno ritenere l’intero conto consuntivopoco attendibile, scarsamente leggibile e confuso nella formulazione tecnica. Ci aspettiamo risposte chiare, puntuali e precisa da parte dell’assessore, ma siamo anche convinti che si prospettano tempi duri per i cittadini ed un futuro incerto per le finanze dell’Ente.
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