Crisi, Ciaramella pronto a “pescare” tra l’opposizione

di Redazione

Mimmo CiaramellaAVERSA. Ci sarà la tanto attesa riunione tra il sindaco Mimmo Ciaramella, il coordinatore cittadino Nicola Golia e il capogruppo consiliare del Popolo della Libertà Tonino De Michele per discutere della revoca dell’assessorato per i due esponenti ex alleanzini Gino Della Valle e Giampaolo Dello Vicario?

Per avere una risposta certa basterà attendere 24 ore, ma il problema non è la tenuta della riunione, quanto l’esito. Conoscendo il carattere di Ciaramella, qualunque imposizione rischia di naufragare. Non si può non essere d’accordo con il vicesindaco Nicola De Chiara (“ciaramelliano di ferro”, che ben conosce il suo sindaco) quando afferma, in buona sostanza, che avere a che fare con Ciaramella in termini di diktat porta al rischio di vedersi di fronte un muro. Insomma, l’atteggiamento tenuto da Dello Vicario e Della Valle (specialmente da parte di quest’ultimo), con comunicati stampa al vetriolo, già non paga in generale in politica, figuriamoci nel caso di Ciaramella e del suo carattere.

Mai come in questo caso, per i due ex assessori ex Alleanza Nazionale, se avessero effettivamente voluto cancellare ogni strascico, il silenzio doveva essere d’oro in vista di un eventuale chiarimento. Adesso, Ciaramella, posto di fronte all’aut aut, sceglierà quasi certamente (in politica mai dire mai) di mandare a mare i due virgulti ex alleanzini.

Chi conosce Ciaramella sa che quando ha maturato la decisione di mandare a casa il duo Della Valle – Dello Vicario con i suoi 1100 voti e (al massimo) tre consiglieri che si distaccheranno dalla maggioranza, lo ha fatto avendo già ben chiara la soluzione che lo porterà, comunque, all’approvazione del bilancio preventivo 2011, assicurandogli di amministrare la città sino alla scadenza naturale del mandato nella primavera del 2012. Tra le possibili new entry vengono indicati Giuseppe Stabile, Raffaele Pellegrino e anche Amedeo Cecere. Insomma, il centrosinistra che fu, che tanto non voleva nel 2008 quale candidato a sindaco Antonello d’Amore, si ritroverebbe tutto, salvo una sola eccezione (sempre che Francesco Gatto non ci smentisca), nel centrodestra, a dimostrazione della colossale cantonata presa allora da alcuni giovani piddini.

E seppure fosse Ciaramella a capitolare, se si andasse tutti a casa anticipatamente, l’unico a non avere conseguenze sarebbe il primo cittadino, che non deve ricandidarsi. Mentre per tutti gli attuali consiglieri comunali e assessori è certamente meglio affrontare la campagna elettorale con una carica istituzionale a fronte di essere cittadini qualsiasi con al comune insediato un commissario prefettizio. Ecco, quindi, che, a sensazione, siamo portati ad ipotizzare che i numeri per la sopravvivenza usciranno.

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