Nucleare, stand per il “Sì” in tutto l’agro aversano

di Raffaele De Biase

 AVERSA. Ad un mese esatto dalla consultazione referendaria del 12 e 13 giugno, avente tra i quattro quesiti quello relativo alla realizzazione di nuove centrali nucleari sul territorio nazionale, si susseguono le iniziative del comitato “Aversa vota Sì per fermare il nucleare”.

Gli antinuclearisti dell’Agro (al comitato partecipano singoli cittadini e associazioni provenienti da vari comuni di Terra di lavoro) hanno predisposto un primo calendario di appuntamenti. Sabato 14 maggio esponenti del comitato incontreranno l’Azione Cattolica di Cesa. Sempre nella stessa giornata, alle 21, previsto concerto e volantinaggio con distribuzione di materiale informativo presso il Teatro della Legalità in via Europa a Casal di Principe. Domenica 15 maggio saranno allestiti dal mattino due gazebo, ad Aversa in via Roma e a Gricignano in piazza Municipio, presso i quali, dalle 10 in poi, i cittadini potranno chiedere informazioni ai componenti del comitato e dissipare dubbi sulla spinosa questione. Sabato 21 maggio programmata l’allocazione di un gazebo informativo a Teverola dalle 15 alle 21, in via Cavour, nei pressi del Municipio. Domenica 22 Maggio saranno allestiti i gazebo sia ad Aversa che a Cesa. Domenica 29 maggio consueta opera di divulgazione presso il gazebo in via Roma ad Aversa e, infine, domenica 5 giugno manifestazione flash mob ad Aversa (ndr. il flash mob è una riunione di un gruppo di persone che nel giro di poco tempo in uno spazio pubblico mettono in pratica un’azione dimostrativa) ancora da definire nei dettagli.

Il calendario di appuntamenti sinora stilato potrà essere oggetto di integrazioni a seguito di nuovi eventi da programmare negli incontri che, settimanalmente, il comitato svolge presso le sedi disponibili di volta in volta e di cui lo stesso comitato dà notizia con congruo anticipo attraverso il gruppo Facebook “Aversa Vota Si per fermare il nucleare a cui tutti possono accedere. Il comitato, genuina e lodevole espressione della società  civile nostrana, analogamente a quanto stanno facendo altre realtà in altre parti d’Italia, continua la sua battaglia contro il pericolo di un ritorno al nucleare , una battaglia che vede uniti tanti comitati e associazioni e che deve fare i conti anche con un esecrabile oscurantismo che sul tema ha caratterizzato il comportamento dei media nazionali.

Non rassicurante appare, infatti, l’emendamento all’art.5 del decreto omnibus inserito dal Governo lo scorso aprile: Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, – recita l’emendamento – non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.

Marcia indietro del governo, dunque, ma anche un rinvio generico rispetto al quale gli antinuclearisti vogliono contrapporre una chiusura definitiva al nucleare che sia espressione di una volontà popolare; quella che si spera risulti con tutta evidenza dalle urne il 12 e 13 giugno.

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