Politica e camorra, arrestato il sindaco di Pignataro Giorgio Magliocca

di Redazione

Giorgio MaglioccaCASERTA. Gli agenti della Squadra mobile di Caserta, su disposizione della Ddadi Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Giorgio Magliocca,36 anni, sindaco in carica di Pignataro Maggiore, …

… eletto per la prima volta nel 2002, ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione camorristica. Maiocca è anchecomponente della segreteria politica del sindaco di Roma Gianni Alemanno. In passato invece aveva rivestito l’incarico di consulente presso il ministero delle Telecomunicazioni con il ministro Mario Landolfi.

Stando alle indagini dei magistrati antimafia, Magliocca, pur non essendo inserito nel clan camorristico Ligato-Lubrano operante nel comprensorio di Pignataro Maggiore, avrebbe contribuito a rafforzare i vertici e le attività del sodalizio camorristico, dal quale riceveva appoggi elettorali mediante il presunto illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini. In cambio il sindaco avrebbe assicurato l’aggiudicazione degli appalti pubblici del Comune di Pignataro omettendo controlli in ordine alla gestione dei beni confiscati al clan Ligato-Lubrano e consentendo che i camorristi continuassero a gestire e a godere dei redditi derivanti dai beni.

Inoltre, secondo la Procura, Magliocca assicurava l’erogazione di finanziamenti pubblici. Il sindaco, infine, è accusato di non aver controllato e vigilato sui beni confiscati, consentendo ai membri della famiglie camorristiche di gestirli anche se erano formalmente annessi al patrimonio dell’ente territoriale. Secondo l’accusa – che si basa anche su un paio di foto risalenti al 2002 utilizzate a sostegno dell’accusa -anziché destinare una villa e alcuni appezzamenti di terreno a scopi sociali, avrebbe permesso che l’edificio fosse devastato, anche con l’asportazione degli infissi, e che i terreni fossero coltivati. Ad accusare Magliocca c’è anche un pentito, Giuseppe Petrone.

ALTRI 7 INDAGATI. Gli indagati a piede libero sarebbero sette. Tra loro spiccano i nomi di Gabriele Capitelli, di Santa Maria Capua Vetere, ai vertici del Consorzio Icaro, che a Pignataro ha gestito alcuni dei beni confiscati alla camorra locale, di Gaetano Manna, già presidente dell’Acli Terra, una cooperativa che ha in “dotazione” altri immobili sottratti ai clan, e di Arturo Gigliofiorito, responsabile di “Mondotondo”. Manna qualche anno fa finì agli arresti con l’accusa di aver organizzato un giro di diplomi falsi per alimentaristi.

ALEMANNO SOSPENDE IL SUO INCARICO. “A seguito della notizia del suo arresto disposto dalla procura di Napoli il dottor Magliocca è stato immediatamente sospeso dal servizio in attesa degli esiti dell’inchiesta, così come prevedono le disposizioni di legge sul pubblico impiego”. Lo si legge in una nota del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Magliocca lavora alla segreteria politica del sindaco di Roma. “E’ stato assunto dal Comune di Roma con un concorso pubblico bandito dalla precedente amministrazione nel 2005. In base al suo ruolo di dipendente pubblico, alla sua qualifica di avvocato e alla sua esperienza di sindaco di un piccolo comune, è stato chiamato nel 2009 a far parte delle segreteria del Capo di Gabinetto pro tempore, il magistrato Sergio Gallo. – dice la nota del sindaco – Dopo le dimissioni del dottor Gallo da Capo di Gabinetto, è passato alla segreteria politica del Sindaco con uno stipendio di 62mila euro lordi annui e nessun incarico di consulenza”. “Prendo atto delle dichiarazioni dei vertici del Pdl campano e casertano, che ribadiscono la loro assoluta convinzione della estraneità di Magliocca ai fatti contestati. – conclude il sindaco – E’ evidente che gli addebiti mossi dalla magistratura all’avvocato Magliocca non hanno nulla a che fare con la sua attività lavorativa presso Roma Capitale, mentre la sua qualificazione in rapporto all’incarico da lui assunto presso il Gabinetto è stata positivamente valutata dal precedente Capo di Gabinetto. Confidiamo che l’inchiesta della magistratura possa concludersi in tempi brevi e accerti la realtà dei fatti contestati”.

PDL: “CHIARIRA’ SUA POSIZIONE”. “Siamo sicurissimi che il sindaco Magliocca, al quale rinnoviamo fiducia e solidarietà, non avrà difficoltà alcuna a chiarire la sua posizione e ad evidenziare la sua totale estraneità rispetto alle ipotesi di reato a lui attribuite”. E’ quanto affermano, in una nota,l’onorevole Mario Landolfi, vicecoordinatore regionale vicario della Campania del Pdl, e il senatore Gennaro Coronella, vicecoordinatore provinciale del Pdl di Caserta. “Auspichiamo nel contempo che la magistratura, nei cui confronti ribadiamo rispetto e fiducia – aggiungono Landolfi e Coronella – proceda con la massima celerità all’accertamento della verità”. Gli assessori provinciali Marco Cerreto e Gimmi Cangiano, i consiglieri provinciali Gianpaolo Dello Vicario e Gabriele Piatto, esprimono piena solidarietà:”Conosciamo l’amico Giorgio Magliocca con il quale abbiamo condiviso anni di battaglie, quello che senza ombra di dubbio possiamo affermare è il suo massimo impegno in favore della legalità che ha connotato la sua militanza politica, non si contano le battaglie da lui stesso intraprese sul fronte dei beni confiscati e di contrasto alla criminalità nella qualità di Sindaco, per le quali, per lungo periodo fu posto sotto scorta di protezione dalle forze dell’ordine. Ricordiamo che, quale consigliere provinciale, fu solo ed esclusivamente Magliocca a denunciare il boss Setola ed i suoi reiterati tentativi di penetrazione nella gestione degli appalti dell’Ente Provincia. Confidiamo, quindi, che la Magistratura agisca con massima celerità per accertare la posizione del sindaco Magliocca nei confronti del quale ribadiamo stima, affetto e riconoscenza per la sua condotta umana e politica”.

GIOVANE ITALIA SOLIDALE. “La Giovane Italia è solidale e vicina all’amico sindaco Giorgio Magliocca, nella certezza di un’assoluta estraneità alle accuse mossegli”, afferma il presidente provinciale della Giovane Italia, Dario Mattucci. “Nella sua azione politica e amministrativa, – continua Mattucci – Magliocca ha più volte dimostrato di declinare i valori della legalità e della trasparenza, il che rende incredibili le imputazioni, soprattutto a chi ha avuto modo di conoscerne ed apprezzarne la correttezza. Nel pieno rispetto dell’azione della magistratura, siamo certi che il sindaco di Pignataro saprà chiarire una vicenda che, a tutela dell’onorabilità dell’amico Giorgio, auspichiamo si concluda quanto prima”.

AMENDOLA (PD): “SCANDALOSO CHE CENTRODESTRA TACCIA”. “E’ una vergogna che ormai con cadenza quotidiana ci troviamo a dover commentare arresti o indagini che riguardano amministratori e dirigenti del Pdl”. Così Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania. “Il sindaco Giorgio Magliocca è solo l’ultimo di una serie infinta di scandali che sta colpendo la classe politica del centrodestra. L’elenco è sconcertante: dal coordinatore regionale del Pdl, Nicola Cosentino, accusato di legami con la camorra; passando per i sindaci di Afragola, Giugliano e in ultimo Torre del Greco. Senza dimenticare il caso del consigliere regionale Alberigo Gambino” aggiunge Amendola. “Ma il paradosso arriva in queste ore: il consigliere regionale Roberto Conte, accusato di associazione a delinquere di stampo camorristico, torna in carica. E’ uno scandalo – spiega Amendola – che il centrodestra taccia. Ed e’ ancora piu’ grave il silenzio di Stefano Caldoro. Il presidente della Giunta Regionale dica una parola, abbia il coraggio di allontanare dalla sua maggioranza persone non degne di ricoprire ruoli istituzionali”. “La questione morale nel Pdl campano e’ enorme. Come il senso d’impunita’ dinanzi all’opinione pubblica di una classe dirigente allo sbando e alla ribalta delle cronache solo per vicende giudiziarie” conclude il segretario campano dei democratici.

PD: “INTERROGAZIONE SENZA RISPOSTA DEL 2008”. “Non spetta a noi esprimerci sul merito dell’inchiesta che compete alla magistratura, a cui confermiamo tutto il nostro sostegno, ma riteniamo doveroso sottolineare che esattamente la stessa questione, della gestione dei beni confiscati a Pignataro Maggiore, avevamo posto al ministro Maroni oltre due anni fa, nel novembre del 2008, in un’interrogazione in commissione, che non ha mai ricevuto alcuna risposta”, affermano i parlamentari casertani del Pd, Pina Picierno e Stefano Graziano. “Ora – aggiungono – il governo faccia chiarezza su quale ragione ha portato ad ignorare delle segnalazioni ripetute dei cittadini e addirittura degli atti parlamentari, aspettando, come troppo spesso accade, l’intervento delle forze di polizia e della magistratura”.

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