Piano Casa, mozione dei finiani sull’utilizzo delle Zone G

di Livia Fattore

Gianmario MarinielloAVERSA. Poteva essere considerata una seduta di routine del Consiglio comunale quella in programma per questa sera alle 17.30, con all’ordine del giorno il riconoscimento di una serie di debiti fuori bilancio, …

… il diritto di prelazione su una nuova particella del complesso di Sant’Agostino degli Scalzi (adempimento puramente formale) e l’approvazione delle linee guida della legge Brunetta per la riorganizzazione degli uffici comunali. Ci hanno, invece, pensato i quattro consiglieri comunali finiani (Rosario Capasso, Gianmario Mariniello (nella foto), Francesca Marrandino e Nicola Verde) a movimentarla con la loro mozione sulle zone G con l’obiettivo di “evitare che si possa concedere l’utilizzo delle zone G, in modo improprio e particolare”.

Da qui l’invito “a votare unanimemente la mozione affinché il Civico consesso si riappropri dei poteri di indirizzo di cui è esclusivo portatore. Individuando tutte le cosiddette ‘zone G’ presenti sul territorio comunale al fine di poterle definitivamente censire, riequilibrare per comparto e definirle nell’uso”. Per i finiani, inoltre, “i principi ispiratori perseguiti dall’amministrazione, in armonia alle previsioni legislative e alle scelte fondamentali che hanno fatto adottare il Prg alla città di Aversa il 24 gennaio 2001, sono a tratti disattesi, si rende opportuno compulsare l’attività amministrativa sotto il profilo dell’indirizzo generale per quanto concerne l’uso e il riequilibrio delle zone G”.

Ad esprimersi ancheil capogruppo consiliare dell’Udc Gilberto Privitera, che, dopo aver premesso di non essere un tecnico, puntualizza: “La mozione doveva essere più chiara negli intenti. Comunque, il potere di statuire in materia urbanistica è di esclusiva competenza del consiglio comunale. Quando la zona G è contraddistinta da una lettera, il dirigente può decidere nell’ambito indicato dalla lettera stessa che è stata decisa dal consiglio; in caso diverso, il privato proprietario del suolo presenta la documentazione di rito e il consiglio comunale decide. Altra strada non c’è e se si voleva dare maggiore potere al dirigente gli avrebbe dettato delle linee guida entro le quali muoversi”. Sulla stessa scia il consigliere comunale pidiellino Michele Galluccio che sottolinea come questa è, a grandi linee, anche la posizione adottata dalla maggioranza di centro destra in sede di pre-Consiglio lunedì sera.

Sulla vicenda abbiamo ascoltato, nella sua qualità di tecnico, l’ingegner Giuseppe Mattiello, assessore con delega all’urbanistica che ha ricordato come “il redattore del Prg di Aversa, il professor Vittorini, ha proporzionato le zone G su un popolazione di 53mila abitanti ed oggi siamo 52mila, quindi leggermente sovradimensionati. Lo stesso progettista lasciò all’amministrazione una sorta di libertà di decidere di volta in volta secondo la bisogna senza cristallizzare situazioni in questo campo. Mi spiego con un esempio: oggi viviamo in una società multirazziale e non è detto che da qui a breve non vi siano richieste concomitanti per la realizzazioni di luoghi di culto: sinagoghe, moschee, chiese ortodosse e così via. Allora, l’amministrazione, nell’ambito dei suoi poteri, potrebbe destinare più zone G ad uso religioso. Ma, siamo di fronte ad un falso problema. Infatti, preso atto che l problematica proposta dai consiglieri comunali del Fli è importante, dobbiamo iniziare a pensare che l’intera politica urbanistica và considerata all’interno di un percorso unitario che non potrà non essere quella del Puc ed in questo senso dobbiamo attivarci”.

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