Scuola, scontri a Milano e Palermo. Napolitano incontra gli studenti

di Redazione

 ROMA. Non soloRoma: da Milano a Palermo gli studenti sono scesi in piazza contro la Riforma Gelmini in via di approvazione al Senato.

Icortei nella capitale si sono tenuti stavolta senza incidenti e alle 17 una delegazione di universitari rappresentanti delle associazioni studentesche è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a cui è stato chiesto di non firmare il ddl Gelmini. “Non firmi – hanno scritto gli studenti – sarà così in piazza anche lei al nostro fianco. Se porrà la Sua firma alla legge Gelmini Lei sancirà la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra società, che garantisce equità e democrazia”. Niente scontri né tentativi di entrare in zona rossa, così come annunciato, anche perchè nessuno dubita che il ddl verrà approvato, nonostante i ritardi per il caos di ieri sul voto degli emendamenti. La manifestazione che mercoledì 22 ha portato in piazza nella Capitale circa 10 mila studenti, non ha puntato verso il “triangolo del potere” Camera-Senato-palazzo Chigi, bensì verso la zona est della città: viale dell’Università, viale Regina Elena, scalo San Lorenzo, Pigneto, Porta Maggiore, Casilino, via Prenestina. Intorno alle 16.15 il corteo principale si è concluso con il rientro dei manifestanti alla Sapienza. Ma intorno alle 17 altri piccoli cortei sono ripartiti dall’università: uno si è diretto alla sede della Cgil; in via Morgagni sono quindi sopraggiunti alcuni reparti della Celere per fermarli; quindi il corteo è stato deviato alla sede della Cisl in via Po.

MILANO. In altre parti d’Italiadiversi gli scontri tra studenti e polizia, cominciando da quelli avvenuti nel capoluogo lombardo. Dopo un’assemblea in Statale, circa 300 studenti sono partiti per un corteo non autorizzato diretto verso via Padova, una delle zone più multietniche di Milano. In testa al corteo degli studenti uno striscione con la scritta “Siamo tutti in-daspo-nibili contro il profitto, fiducia nel conflitto”. Lo slogan, scandito dai tamburi, era riferito come sempre alla riforma Gelmini: “Se non cambierà, bloccheremo la città”. Qualche momento di tensione si è registrato tra studenti e forze dell’ordine in piazza San Nazaro in Brolo. A poche centinaia di metri dalla Statale, una decina di poliziotti in tenuta antisommossa hanno tentato di fermare i manifestanti. Al grido di “nazisti” e “via, via la polizia” gli studenti sono riusciti a sfondare il cordone degli agenti, che in qualche caso hanno risposto levando i manganelli. Pesanti le ripercussioni sul traffico nella circonvallazione interna della città.

PALERMO. Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, vale a dire pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d’Orleans sede della presidenza della Regione. Dopo vari assalti, dai dimostranti è partito un lancio di uova e arance e petardi. Qualcuno ha divelto un cartello stradale che è stato pure scagliato contro le forze dell’ordine, le quali hanno caricato usando i manganelli. Partiti con alcune centinaia di partecipanti, i tre cortei che si sono ricongiunti in corso Vittorio Emanuele si sono ingrossati lungo il percorso. Successivamente un gruppo di giovani, che faceva parte del corteo di protesta contro la riforma dell’Università, ha lasciato palazzo d’Orleans e si è diretto in piazza della Vittoria, dove ha lanciato sassi e bottiglie contro il portone della questura. Davanti gli uffici della polizia vi sono alcuni agenti.

TORINO.Anche a Torino manifestazioni di studenti hanno bloccato alcune vie principali della città. Alcune centinaia di universitari, vicini all’ala di Autonomia, sono scesi in piazza per protestare contro l’approvazione della riforma Gelmini. Il corteo, aperto da uno striscione bianco con lo slogan “Voi in Senato, noi nelle piazze”, è partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Poco prima un altro gruppo di studenti, in questo caso del Conservatorio di musica, aveva bloccato via Po e sventolato uno striscione con la scritta “Stavolta ve le suoniamo noi”. Bloccato anche l’ingresso alla libreria Mondadori. Gli studenti torinesi hanno poi presidiato per alcuni minuti la sede della Banca Mediolanum, in corso Galileo Ferraris. Contro le vetrine sono state lanciate uova e farina e sono stati accesi alcuni fumogeni. In seguito c’è stato un vero e proprio attacco contro la sede del Pdl a Torino. I giovani dopo aver raggiunto in corteo la sede in corso Vittorio hanno lanciato pietre, uova, frutta ed acceso alcuni fumogeni. Dal corteo sono stati urlati anche slogan contro Saviano: “Saviano fatti i fatti tuoi alla riforma ci pensiamo noi”.

NAPOLI.Vernice rossa contro l’ingresso su piazza Matteotti della sede della Questura, un fumogeno lanciato contro quella vicina della provincia, petardi per strada. È anche questo la protesta degli studenti di Napoli che in corteo, per manifestare dissenso contro la riforma Gelmini, sono in più di un migliaio. Ad aprire la manifestazione, che da piazza del Gesù si è snodata verso il teatro di San Carlo e via Marina, lo striscione “Il futuro vi assedia”. Tutti gli studenti nelle prime file hanno indossato il casco e nel corteo c’erano striscioni che recitavano “Il casco ti salva la vita”, “Non ci rompete il casco”.

VENEZIA.Proteste studentesche anche a Venezia. Nel capoluogo lagunare gli studenti hanno effettuato un goliardico “maxisequestro” dell’università contro il comportamento dei rettori veneziani, chiudendo con dei lucchetti più di dieci porte di diverse sedi universitarie dislocate per la città. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che hanno dovuto scardinare i lucchetti uno ad uno.

ANCONA.Ad Ancona alcuni studenti delle medie superiori hanno occupato la sala consiliare del Comune e si sono denudati. La manifestazione è durata alcuni minuti, poi i ragazzi hanno incontrato il sindaco Fiorello Gramillano e l’assessore all’istruzione Andrea Nobili.

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