Berlusconi dorme al Quirinale. A Fli: “Non c’e’ una c…di ragione per votarvi”

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA. Prima un “riposo istituzionale”, poi lo show. Silvio Berlusconi ha partecipato al Quirinale alla tradizionale cerimonia di saluti di Natale tra le più alte cariche dello Stato.

Durante gli interventi è stato pizzicato dai fotografi a “schiacchiare un pisolino” con accanto il presidente del Senato, Renato Schifani, e, più in là, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Il premier è poi tornato in gran forma durante il rinfresco, protagonista di alcune gag. Ha afferrato ai latiil leader dell’Api, Francesco Rutelli: “Mi si inchina il Terzo Polo”. “Addirittura alle spalle”, ha ironizzato Rutelli e Berlusconi ha precisato: “No, ai fianchi”. Poco prima, nell’Aula del Senato, Rutelliera stato vittima “incolpevole” di una gaffe. Aveva frainteso la parola “buonista” pronunciata dal leghista Bricolo nei confronti di un magistrato con “comunista”. Nessun saluto, nemmeno uno sguardo, invece, con Gianfranco Fini nella sala dei rinfreschi. Il premier si è fermato a parlare con il presidente Napolitano ed il presidente Schifani. Poi si è appartato per qualche minuto con il senatore Fli Mario Baldassarri. L’unico uomo che ha baciato è l’ex ministro Beppe Pisanu a cui ha detto: “Dobbiamo parlarci, ma per più di tre minuti”.

Berlusconi ha anche dedicato le proprie attenzioni a diversi esponenti dell’informazione tv. Prima ha parlato con il presidente della Rai, Paolo Garimberti, e con il direttore del Tg2 Mario Orfeo, poi ha salutato con calore Enrico Mentana: “L’ho sempre saputoche eri il più bravo”, gli ha detto complimentandosi per i successi del suo telegiornale su La7″. Al direttore del Tg1, Augusto Minzolini, dopo un breve scambio di battute, ha invece detto: “Ci sentiamo al telefono domani mattina, ti chiamo”.

Il momento più eclatante, però, è stato senz’altro quando si è avvicinato a lui il capogruppo di Futuro e Libertà al Senato, Pasquale Viespoli. Berlusconi lo ha liquidato con una frase alquanto sprezzante: “Non c’è una cazzo di ragione per votarvi”. Viespoli, interpellato poi dai giornalisti, ha minimizzato: “Non ho sentito”. “Se l’ha detta- ha però aggiunto – è una battuta fuori posto e fuori luogo, soprattutto alla luce del profilo e dello stile dell’intervento pronunciato poco prima da Napolitano”.

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