Noemi contro Ruby: “Mai ad Arcore senza i miei genitori”

di Redazione

Noemi e RubyNAPOLI.Dice di non essere mai stata ad Arcore se non accompagnata dai genitori. E di sentirsi offesa dalle dichiarazioni di Karima in arte “Ruby Rubacuori”.

Noemi Letizia, 19enne napoletana, la primissima protagonista della serie di scandali a sfondo femminile che ha colpito Silvio Berlusconi, viene intervistata da Diva e donna. “Ruby dice di avermi vista a una festa ad Arcore? Non so che cosa abbia in testa, ma io nell’ultimo anno non sono stata lì. Ha qualche mia fotografia? Se dice certe cose deve provarle: potrei querelarla. Ad Arcore ci sono stata, ma solo con mamma e papà e prima del compleanno a Casoria”.

La ragazza parla delle feste nelle residenze del premier, al centro delle indagini: “Ma quale sesso e droga. Si cena e basta: come andare al ristorante. Io ci sono stata con i miei genitori e anche quando sono andata da sola, a Villa Certosa, ho partecipato a una cena tranquillissima, normale. Nessun dopocena”. “Il bunga bunga? È solo una barzelletta. Anche mio padre la conosce a memoria”.

Poi ritorna su Karima, e affonda: “Non l’ho mai conosciuta: non paragonatemi a lei. È il mio opposto: io sono una brava ragazza italiana; vivo a casa e studio”. E su Emilio Fede assicura: “Mai avuto strane richieste da lui: quando sono stata nel suo ufficio per un provino è stato gentile e serissimo”.

“Non ho mai ricevuto soldi dal premier” afferma Noemi, aggiungendo: “Dopo Berlusconi sono cresciuta, maturata. Prima giocavo con le Barbie, oggi sono una donna. E da donna, a Silvio, dico:’La vita è come te la fai e con chi te la fai'”.

MARONI: “POLIZIA CORRETTA ED EQUILIBRATA”. Sul caso Ruby, intanto, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, interviene al Senato, garantendo che l’operato della polizia di Milano è stato “corretto ed equilibrato”. “Nella circostanza che mi accingo a illustrare, la polizia di Stato ha ancora una volta confermato doti di professionalità ed equilibrio e applicato con assoluta correttezza tutte le procedure previste”, ha detto il ministro. “Nella gestione della vicenda non si ravvisa alcuna modalità che possa richiamare frettolosità o superficialità, avendo gli uffici della questura di Milano rispettato tutte le procedure previste dalle leggi, dai regolamenti e dalla prassi”, ha aggiunto Maroni. Il titolare del Viminale ha letto poi le dichiarazioni del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati: “La correttezza dell’operato della questura di Milano è stata confermata anche dall’autorità giudiziaria”. “Il presidente (Berlusconi, ndr) – ha poi aggiunto Maroni – chiedeva informazioni al capo di gabinetto della questura di Milano in merito all’accompagnamento presso la questura di una minore di origine nordafricana che gli sarebbe stata segnalata come parente del presidente egiziano Mubarak“. Il ministroha concluso rendendo noto che sul caso “non ci saranno altre indagini”.

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