Sarah, svolta nelle indagini: arrestata Sabrina

di Redazione

Sabrina MisseriTARANTO. Svolta nelle indagini per l’omicidio di Sarah Scazzi. Sabrina Misseri, la cugina 25enne della ragazza e figliadel reo confesso Michele Misseri, è stata fermata per concorso in omicidio e sequestro di persona.

La giovane è stata portata via incappucciata dalla casa di via Deledda, ad Avetrana, per evitare telecamere e giornalisti.Il suointerrogatorio è durato sei ore,ed era previsto come “persona informata dei fatti”.La novità, però, è che stavolta è stata assistita da due avvocati. In mano agli inquirenti ci sarebbe un’intercettazione ambientale: le microspie avrebbero registrato, secondo l’Apcom, un dialogo tra i congiunti di Michele Misseri e da questo dialogo gli inquirenti avrebbero dedotto il possibile coinvolgimento di Sabrina. L’avvocato della giovane, Vito Russo, ha chiarito che “non ha confessato nulla”. “Sabrina è innocente”, ha scritto la sorella Valentina in un sms inviato ai giornalisti.

Nel tardo pomeriggio le agenzie di stampa avevano annunciato che la giovane risultava iscritta nel registro degli indagati ma non per omicidio: secondo i pm avrebbe infatti avuto un ruolo nella fase legata all’occultamento del cadavere. Poi, in serata, è giunta la precisazione.

“LEI LA TENEVA, IO LA STRANGOLAVO”. Nella caserma dei carabinieri di Manduria è giunto anche Michele Misseri. Le dichiarazioni del 57enne contadino, quelle di Sabrina e della sua amica Mariangela non coincidono: si gioca sul filo dei minuti e delle posizioni dei protagonisti. Il movente, a questo punto, con il coinvolgimento di Sabrina, cambia: dal raptus omicida di un singolo individuo, Misseri, si fa avanti un’altra ipotesi probabilmente ancora più inquietante. Misseri ha fornito un’altra versione dell’episodio, tirando in ballo la figlia. Ad attirare Sarah nel garage sarebbe stata proprioSabrina. Una “trappola”, pare, per dare alla cugina una lezione dopo la lite della sera precedente: questioni di gelosia, a causa di Ivano, un ragazzo di cui Sarah si era invaghita ma ambito anche da Sabrina. Misseri avrebbe raccontato di una lite finita male, lì, in fondo al garage, dove Sabrina avrebbetenuto Sarah per le braccia mentrelui le stringeva la cordicella attorno al collo.

TRE CONTRADDIZIONI. Misseri finora ha detto di aver fatto tutto da solo, ma quando è stato chiamato a ricostruire l’omicidio, venendo portato anche nel garage in cui è avvenuto, è caduto in contraddizione. Per gli inquirenti non poteva fare tutto da solo. Contraddizioni che, man mano, hanno coinvolto la figlia Sabrina, la cui posizione si è trasformata da testimone ad indagata. I suoi ricordi, nel corso dell’interrogatorio, non sarebbero coincisi con quelli del padre. In particolare, sono tre le cose che non tornano, nonostante la confessione di Misseri. La ricostruzione di Misseri non collima con i tempi di telefonate ed sms di quel pomeriggio. Primo: quando l’amica di Sarah, Mariangela Spagnoletti, è giunta con la sua auto proprio nei momenti in cui Misseri stringeva una corda al collo della nipote, ha detto di aver trovato Sabrina in strada, mentre quest’ultima sostiene che si trovava sulla veranda. Al di là della posizione, gli investigatori si chiedono perché Sabrina non abbia notato l’arrivo di Sarah e non l’abbia vista entrare nel garage dove è morta. Secondo: è strano che Sarah sia andata spontaneamente nel garage dello zio dopo che lei stessa l’aveva accusato di molestie pochi giorni prima. Terzo: Michele Misseri dice che il cellulare di Sarah ha iniziato a squillare mentre la strozzava e che è caduto perdendo la batteria. In quel momento era Sabrina a chiamare, con Mariangela accanto, vicinissima al luogo del delitto. Possibile che non abbiano udito il telefonino che suonava? A questo Mariangela ha risposto di non aver sentito, forse perché la macchina era in moto con la radio accesa.

ISPEZIONE NEL GARAGE.

In mattinata, i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nella cantina-garage dove Misseri ha confessato di aver ucciso Sarah.Era presente durante l’ispezioneanche il contadino 57enne, accompagnato dal suo legale, Daniele Galoppa, e dalla polizia penitenziaria. Non è escluso che gli inquirenti fossero alla ricerca dei vestiti di Sarah, che Misseri ha detto di aver bruciato. L’uomo ha poi lasciato l’abitazione intorno alle 11: alcune decine di persone che si trovavano in attesa hanno rincorso la macchina dove il presunto assassino era rinchiuso, gridandogli contro frasi offensive. Misseri è stato quindi condotto nei pressi del pozzo dove ha fatto ritrovare il cadavere della nipote lo scorso 7 ottobre per ulteriori accertamenti.

TELEFONINO.I carabinieri del Ris hanno trovato dei frammenti di impronte digitali sul telefonino della ragazza, impronte che potrebbero essere state lasciate dalla persona che tolse il cellulare a Sarah per staccare la batteria. I frammenti delle impronte sono nella parte del telefonino che ospita la batteria stessa. Individuare a chi appartengano diventa ora l’obiettivo principale delle indagini: potrebbero essere di Misseri, che ha confessato di aver ucciso la ragazza facendo tutto da solo, o di un’altra persona. In questo caso verosimilmente di qualcuno che avrebbe aiutato Misseri quantomeno a liberarsi del telefonino della povera Sarah.

RILIEVI SULL’AUTO. I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) hanno inoltre eseguito una serie di rilievi sull’auto di Misseri. Nella sua confessione l’uomo ha detto di aver caricato il corpo di Sarah nel bagagliaio della vettura, trasportandolo in campagna dove, in due terreni diversi, avrebbe violentato il cadavere nascondendolo poi in un pozzo pieno d’acqua.

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