Regione, la Prefettura chiede decadenza del consigliere Diodato

di Redazione

Pietro DiodatoNAPOLI. La Prefettura di Napoli ha invitato il Consiglio Regionale della Campaniaad avviare l’iter perla decadenza del consigliere Pietro Diodato, eletto nelle liste del Pdl.

Acarico di Diodato ci sarebbe una condanna passata in giudicato il 18 gennaio 2008 per i disordini scoppiati nei seggi elettorali la sera del 13 maggio del 2001 e per i quali lo stesso è stato condannato adun anno e sei mesi con sospensione della pena. Al consigliere è stata inflitta anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e a questa pena accessoria fa riferimento l’iniziativa della Prefettura.

“UNA POLPETTA AVVELENATA”. Diodato ha dichiarato di non sapere “nulla di questo provvedimento”, aggiungendo: “La condanna che ho subito è coperta dalla sospensione condizionale e quindi inapplicabile alla mia carica di consigliere regionale della Campania”. Infine, l’esponente del Pdl ha sostenuto che “tutto ciò potrebbe essere una polpetta avvelenata, non destinata a me ma al prefetto di Napoli Andrea De Martino“.

L’AVVOCATO: “INTERDIZIONE SOSPESA”.

All’agenzia “Il Velino”, l’avvocato Giovanni Formicola, legale di Diodato, hariferito che”allo stato non risulta alcun provvedimento prefettizio, che sia di sospensione, revoca o destituzione, nei confronti del consigliere Diodato. – ha detto – Né potrebbe risultare. Infatti, la sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici inflitta al consigliere Diodato con la sentenza che lo condannava non già per ‘brogli elettorali’ – e si diffida chiunque dal qualificare così i fatti per i quali è stato condannato – ma per violazione della legge elettorale in occasione delle consultazioni amministrative a Napoli nel 2001, per essere intervenuto – secondo l’accusa, che è stata sempre, ancorché invano, respinta – al fine di far esercitare il diritto di voto ad elettori che lamentavano di esserne ingiustamente privati, è stata sospesa condizionalmente insieme con quella principale, e quindi non è esecutiva. – ha spiegato – Ogni tentativo di applicarla, pertanto, sarebbe contra legem, e se non un abuso certamente un errore”.

GRUPPO PDL: “I DISORDINI FURONO CREATI DALLA SINISTRA”. “Nessun provvedimento di revoca dalla carica di consigliere è stato notificato a Pietro Diodato”, ha reso noto in serata il gruppo Pdl al Consiglio Regionale della Campania. “Qualora – si aggiunge nella nota – il provvedimento di sospensione fosse relativo alla condanna di Diodato per gli eventi relativi alle elezioni del 2001, giova ricordare che quella pena conseguì al disordine creato nei seggi ad arte dal centrosinistra quella sera. E al riguardo vale la pena inoltre precisare che i provvedimenti che riguardano lo status dei consiglieri regionali sono di competenza di altre autorità”.

PRESIDENZA CONSIGLIO E PREFETTURA: “VERIFICHEREMO”. In una nota congiunta, la Presidenza del Consiglio Regionale e la Prefettura di Napoli spiegano che “sulla sentenza saranno espletate da parte degli organismi competenti del consiglio regionale della Campania-Giunta per le elezioni le opportune verifiche e i necessari approfondimenti per le eventuali determinazioni di legge”.

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