Sangue nei Regi Lagni, sul Tg1 il reportage di Pupia

di Redazione

Il Tg1, nell’edizione delle ore 20 di mercoledì 15 settembre, ha dedicato un servizio, firmato da Alessio Zucchini, al reportage di Pupia sul “sangue dei Regi Lagni”, con un’intervista al nostro direttore Antonio Taglialatela. Una scia di sangue che scorre per chilometri lungo un canale e che sfocia “in cascata” nei Regi Lagni, fino ad arrivare nelle acque del litorale domizio. Questo scempio, che abbiamo documentato la prima volta nelle immagini realizzate nella mattinata di martedì 17 agosto, si verifica nelle tanto verdi quanto inquinate campagne dell’agro aversano. In località “Casaferro” di Frignano, puntualmente, in due specifici giorni della settimana, il martedì e il sabato mattina, l’alveo “Annarosa”, canale in cui confluiscono gli scarichi fognari della zona, si colora di rosso. – continua sotto – 

E’ sangue animale, probabilmente proveniente da mattatoi, che sversano direttamente nella rete fognaria. Rete collegata agli alvei “Annarosa” e “Incoronata” che, dopo aver attraversato le campagne nei pressi della superstrada Nola-Villa Literno, scaricano le loro acque nei Regi Lagni. Una situazione che dura da circa due anni: in questo lasso di tempo, dunque, fiumi di sangue animale sono finiti dove dovrebbe affluire esclusivamente acqua piovana, inquinando ulteriormente il mare dell’area di Castel Volturno e dei territori limitrofi. – continua sotto – 

Ma il problema non riguarda solo chi sversa in barba alle normative di  smaltimento dei rifiuti speciali: gli alvei, qualche chilometro prima di confluire nei Regi Lagni, dovrebbero sversare gli scarichi fognari in un canale trasversale che devia i liquami al depuratore di Villa Literno. All’incrocio tra i due canali vi è una “valvola”, o meglio un rialzo di cemento che, in caso di grande afflusso di acqua piovana, consente di “scavalcare” il canale del depuratore e portare l’acqua in eccesso nel tratto di alveo che sfocia nei lagni. In pratica, il secondo tratto di alveo dovrebbe funzionare solo in occasione di forti piogge, e con acqua pulita, invece è un “torrente”. E’ evidente, quindi, che il canale del depuratore si è chiuso, o è stato chiuso di proposito. In quest’ultimo caso, ci sarebbe il chiaro interesse a far defluire i liquami in un modo sicuramente meno esposto a controlli.  – continua sotto – 

Liquami che, come è ben risaputo, non sono l’unica fonte di inquinamento dell’agro aversano. In quelle campagne, dal terreno fertilissimo ma da troppo tempo pregiudicato, c’è di tutto: fusti tossici, scarti dell’edilizia, amianto e macchine bruciate, una delle quali, non a caso, fa da “ornamento” alla “cascata di sangue” sull’argine del canale. Del caso si stanno interessando la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i carabinieri del Noe e l’Arpac di Caserta. L’obiettivo è individuare la “fonte” del sangue: operazione che risulta non facile dal momento che potrebbe trattarsi di mattatoi abusivi e quindi non censiti. IN ALTO IL VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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