“Moscati”, torna a funzionare la tac ma resta carenza di personale

di Antonio Arduino

 AVERSA. Dopo tre mesi di stop al “San Giuseppe Moscati” torna a funzionare la tac. Era ferma dal 20 luglio per la necessità di sostituire dei pezzi i cui ricambi sembrano introvabili, data la vetustà dell’apparato.

Pezzi che sono ancora da reperire, però da domani, lunedì, la tac sarà nuovamente disponibile. Ma non quella vecchia e desueta che aspetta ancora di essere riparata, bensì quella nuovissima, di ultima generazione capace di effettuare esami a 64 strati preannunciata da Ciro Martiniello, responsabile della unità operativa complessa di neuroradiologia e risonanza magnetic, che ne aveva garantito l’entrata in funzione entro il 21 settembre.

“La tac che stiamo montando – affermò in un’intervista rilasciataci nei primi giorni di agosto – permetterà un salto di qualità al nosocomio, perché consentirà di effettuare, tra l’altro, interventi di cardio-tac, di coronarografia-tac e di angiografia cerebrale spesso necessari per atti chirurgici anche su soggetti giovani”.

Ora tutto questo sarà possibile. Però, per mancanza di personale, la nuova diagnostica sarà utilizzabile solo per coprire le necessità dei degenti del presidio e per quelli degli altri ospedali dell’azienda. Naturalmente, quando sarà riparata, anche la vecchia tac tornerà a funzionare, potenziando ancora di più un servizio essenziale nel nosocomio aversano anche per l’alto numero di pazienti affetti da trauma che arrivano al pronto soccorso.

Resta il problema della carenza di persionale, ricordato anche da Martiniello che era statp costretto a ridurre i turni di servizio, lasciando scoperti quelli del sabato notte e della domenica pomeriggio e notte.Una scelta che impedisce di usare il sistema di telemedicina che permette agli specialisti del Moscati di esaminare in tempo reale le immagini tac trasmesse via Internet dal San Rocco. “Perchè per far funzionare le attrezzature c’è bisogno di personale dedicato”, concluse Martiniello un mese fa.

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