Raduno della Lega a Pontida: “O federalismo o secessione”

di Redazione

Umberto BossiPONTIDA. “C’é un solo ministro per il federalismo e sono io”. Lo ha detto Umberto Bossi aprendo il comizio a Pontida, per il tradizionale raduno della Lega Nord.

Bossi ha precisatoche non è vero che gli sono state tolte le deleghe con la nomina di Aldo Brancher a ministro per l’attuazione del federalismo. “Per il federalismo – ha aggiunto – la coppia è sempre quella, io e Calderoli. Con Brancher non è cambiato nulla, si è passati dal federalismo al decentramento”.

“SPOSTARE I MINISTERI”. E’ necessario, per il leader del Carroccio, spostare da Roma i ministeri, come accaduto a Londra e in Francia: “Noi – ha detto – siamo il Paese più centralista del mondo. Spostare i ministeri significa spostare anche migliaia di posti di lavoro che adesso sono tutti a Roma”.

“PADANIA LIBERA”. “So quanti di voi sono pronti a battersi, anche milioni, ma io ho scelto la strada pacifica rispetto a quella del fucile”, ha poi risposto Bossi ai leghisti che gridavano “secessione, secessione”. “La lotta della Lega – ha assicurato – non finirà fino a quando la Padania non sarà libera”. Poi ha garantito al popolo leghista sui rapporti all’interno del Governo e, in particolare, con il premier Silvio Berlusconi. “Non è – ha detto – che Berlusconi può cacciarci. Nessuno ci può cacciare perché altrimenti dove li trovano i voti? State tranquilli, non ci caccia nessuno, anzi tutti ci vogliono”.

LATTE: “RISOLVEREMO I VOSTRI PROBLEMI”. Rivolgendosi agli allevatori dei Cobas del latte presenti alla manifestazione, Bossi ha affermato: “Non posso dire il perché e il per come ma tra pochi giorni capirete. Adesso siete disperati ma io non vi ho dimenticati e la Lega risolverà i vostri problemi”. E ha ricordato quando il sindaco di Milano era il leghista Marco Formentini che invitò gli allevatori a non invadere Milano con i trattori: “Vi aveva detto di non invadere la città e la Lega ha risolto i vostri problemi. Stessa cosa ha fatto il ministro Zaia. La Lega risolverà i vostri problemi”.

CASTELLI: “SENZA FEDERALISMO LA SECESSIONE”.

“Se non verrà il federalismo ci potrà essere solo la secessione. Non perché la chiederà la Lega ma perché la vorrà tutto il Nord”. Lo ha sostenuto il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, Secondo cui “oggi è la Lega che tiene unito lo Stato. Altro che disgregarlo. Senza il nostro federalismo rimarrebbe la strada della secessione”.Per Castelli “molti mettono in dubbio le capacita’ della classe dirigente padana” per quanto riguarda l’Expo 2015. A suo parere ci sarebbe un vero e proprio disegno in tal senso, “perché se l’Expo salta – afferma il sottosegretario – diranno che dovrà essere Roma a comandare: è questa la partita e noi dobbiamo dimostrare di essere capaci di autogovernarci”.

ZAIA: “PRIMA I NOSTRI LAVORATORI, EXTRACOMUNITARI SI ARRANGINO”. In precedenza è intervenuto Luca Zaia, governatore del Veneto, sostenendo che “siamo stufi di sentir dire che c’è bisogno degli extracomunitari, perché certi lavori qui non si vogliono più fare. Noi vogliamo pensare prima ai nostri lavoratori, gli altri si arrangino”. “E’ una superballa – ha detto – dire che c’è bisogno degli extracomunitari. Noi vogliamo fare liste di collocamento differenziate per pensare prima ai nostri cittadini, poi a quelli del resto del mondo”. “Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano” ha poi aggiunto Zaia. “Ci sono decine di migliaia di persone – ha spiegato – che parlano e pensano in veneto. Non capiamo per quale motivo sarebbe un’offesa parlare in veneto e in bergamasco in televisione”.

CALDEROLI: “FEDERALISMO E’ CURA ALLA CRISI”.

“Stiamo costruendo un emendamento correttivo in modo che il taglio non sia più lineare ma abbia dei parametri di riferimento che taglino gli sprechi e non i servizi”. Lo ha detto il ministro Roberto Calderoli. “Quando si fa una manovra – ha aggiunto – è chiaro che non gioisce nessuno. L’aspetto più negativo è il taglio lineare che va a punire quelli che sono i virtuosi e amministrano con più responsabilità”. “Chi dice che con questa manovra il federalismo è a rischio non conosce l’argomento e non ha letto la manovra perché una delle specifiche non va ad influenzare il federalismo e le risorse che verranno fiscalizzate”, ha aggiunto Calderoli, replicando ad alcuni governatori, tra i quali quello lombardo Roberto Formigoni, secondo i quali la manovra mette a rischio il federalismo. “La manovra – ha aggiunto – davanti alla crisi era necessaria. L’unica risposta alla crisi è il federalismo che è la vera cura”.

INNO MAMELI, “A CIASCUNO PROPRIO SIMBOLO E BANDIERA”. “Ciascuno ha il suo simbolo e la propria bandiera. Ho visto che anche nella proposta del ministro La Russa è presente la possibilità di avere il proprio inno per le Regioni”. Così il ministro Calderoli sulla polemica relativa all’inno di Mameli dei giorni scorsi e che ha visto coinvolto il governatore Zaia. “L’inno di Mameli – ha detto Calderoli a margine del tradizionale incontro del Carroccio a Pontida – è l’inno d’Italia, quello della Padania è il Va pensiero”.

IL RADUNO. Nonostante il freddo e la pioggia nel ‘pratone’ di Pontida, dove si tiene il tradizionale raduno della Lega, stanno via via arrivando i militanti da tutte le regioni del Nord, tradizionale bacino elettorale del Carroccio, ma anche dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, dove alle ultime elezioni regionali il partito di Bossi ha ottenuto importanti successi. Molti i leghisti arrivati a Pontida già ieri e che, come ogni anno, hanno dormito nei camper e di prima mattina hanno pacificamente invaso i bar allestiti all’interno del pratone. A testimonianza del successo della Lega, anche al di fuori dei tradizionali confini, c’é uno striscione gigantesco steso sulle pendici di una collinetta davanti al prato del raduno con la scritta ‘Umberto, Bologna ti ama’. L’ambiente, nonostante la pioggia, è quello di sempre: bancarelle con gadget leghisti, dalle magliette con le scritte delle regioni, al profumo padano,dagli indumenti intimi con la scritta ‘Padania Libera’, ai distintivi, ai cd e ai libri sulla storia della Padania della Lega contro il Barbarossa o ovviamente di Umberto Bossi. Accanto al palco, con la scritta “Fratelli su libero suol” per la prima volta è stata installata una statua alta 10 metri di Alberto da Giussano. Sul pratone sono arrivati anche i trattori dei produttori di latte.

LA MAGLIETTA DEL “TROTA”. Da sempre Bossi domina sulle magliette in vendita al pratone di Pontida. Ma da quest’anno anche il figlio Renzo, che ormai si è guadagnato il soprannome il ‘trota’, può vantare una sua t-shirt celebrativa. Una sua caricatura che lo raffigura come un buffo pesciolino verde e riccioluto campeggia infatti su una maglietta bianca con la scritta ‘Il trota’, La maglietta è uno dei gadget in vendita nelle numerose bancarelle che come sempre colorano il raduno del carroccio. L’idea della t-shirt è venuta a quelli della Padania calcio, di cui il giovane Bossiè team manager. Il ricavato delle vendite (una maglietta costa 10 euro), spiegano alla bancarella, sarà devoluto in beneficenza per il reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale di Brescia.

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