Pestato per errore il figlio di Gianni Alemanno

di Emma Zampella

Gianni_AlemannoROMA. “E’ lui gonfiamolo” queste le parole che sono bastate per aggredire Manfredi Alemanno, figlio del sindaco di Roma,che è stato preso a calci e pugni da settegiovani italiani.

Il ragazzino, solo 15enne, era con un amico 16 enne quando è stato aggredito dai suoi coetanei italiani di origine capoverdiana e filippina, che avevano confuso il malcapitato Manfredi con l’autore di una precedente aggressione avvenuta qualche settimana fa.

L’aggressione sarebbe avvenuta in tarda serata in Piazza Euclide, nel quartiere Parioli, da cui le due vittime sarebbero riuscite a scappare rifugiandosi nel vicino bar, riportando così solo poche contusioni. A presenziare la scena un testimone che ha avvertito le forze dell’ordine, accorse repentinamente sul posto, identificando gli aggressori. Interrogati dai funzionari della Digos, gli autori della rissa si sono trovati concordi con le proprie vittime nell’affermare l’equivoco che ha generato l’aggressione: isette ragazzi, figli di immigrati che vivono regolarmente in Italia, avevano scambiato i due adolescenti per i loro aggressori.

Fa discutere però la scelta da parte dei giovani aggrediti e delle loro madri di non sporgere denuncia nei confronti dei loro aggressori, che a controlli effettuati, non hanno precedenti penali. Questa decisione da a pensare soprattutto color che l’hanno definita una scelta del primo cittadino di Roma che prontamente si giustifica: “La decisione di non denunciare non è mia, ma di mio figlio. L’episodio non è stato particolarmente grave e lui ha pensato che denunciare dei coetanei non fosse la strada giusta. Non è stato un segnale di sottovalutazione o di indulgenza -ha spiegato Alemanno- ma un atto di clemenza da parte della vittima che io ho rispettato”.

Alemanno prende spunto dalla vicenda che ha colpito suo figlio per dichiarare che : “Purtroppo c’è un problema di bande giovanili a Roma come nelle altre metropoli. Dobbiamo fare un grande sforzo educativo – ha aggiunto – e siamo tutti impegnati in tal senso. Oggi vedremo nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza le misure da prendere anche dopo il raid della Magliana”.

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