A rischio il voto per i disabili dell’agro: denuncia dei comunisti

di Redazione

 AVERSA. Una nota dell’Unità Operativa Medicina Legale e Invalidi Civili dell’Asl provinciale minaccia di impedire il diritto di voto agli invalidi in gran parte dell’agro aversano.

È ciò che denuncia la Federazione della Sinistra, composta da Rifondazione Comunista e Pdci, in una segnalazione alla Prefettura di Caserta. “Apprendiamo stamane tramite avvisi affissi alla sede Asl di Aversa – denunciano i comunisti – che in nome del ‘risparmio’ si accorpano i popolosi distretti 17 (Aversa) e 19 (Lusciano, Trentola Ducenta, Parete, San Marcellino, Frignano, Villa di Briano), costringendo gli elettori inabili al voto a doversi recare, per le visite mediche atte a certificare la propria invalidità, presso il Palazzo Griffo di Viale della Libertà a Lusciano. Il ‘risparmio’ si attua su un conglomerato composto da 118mila abitanti e ben 6 collegi provinciali (i tre di Aversa, Trentola, San Marcellino, Lusciano, Parete, Villa di Briano, Frignano, Casaluce), restringendo di fatto il diritto al voto di chi è costretto dalle malattie a non potersi recare ai seggi o a recarvisi accompagnati, facendo dell’espressione democratica del popolo carta straccia, e entrando in conflitto con le norme che tutelano la massima partecipazione del cittadino al voto. Ci chiediamo come tale ‘risparmio’ sia compatibile con le 4 postazioni approntate nel distretto 14 di Teano, le 2 nei distretti di Marcianise, Maddaloni e Caserta, zone meno popolate e in cui (giustamente, sottolineiamo) il diritto al voto degli elettori impediti non viene ostacolato. L’agro aversano ha già perso la propria Asl, grazie al “risparmio” tanto proclamato da chi ha fatto della sanità campana carne da macello (per poi saltare già sui futuri carri vincenti, come dimostra la vicenda di Angelo Montemarano). Ora, con questa triste vicenda, ritorna lo slogan del “risparmio” applicato solo all’agro aversano. Ci chiediamo se i diritti dei cittadini, la democrazia e il voto possano essere triturati ancora una volta da tagli che colpiscono solo le fasce sociali più deboli”.

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