CESA. Con profondo rammarico registro lo sfogo del sindaco che, non avendo elementi per ribattere ad una democratica dialettica politica, è costretto ad offendere la sottoscritta.
Così lavvocato Anna Mele, coordinatrice cittadina dellUdc, dopo il botta e risposta col sindaco Vincenzo De Angelis riguardante loperato dellamministrazione comunale. Lunico motivo per cui oggi mi vedo costretta a controbattere spiega Mele è la gravità di unaffermazione fatta dal primo cittadino, tralasciando ogni commento sui sarcasmi di quartordine di cui sono stata destinataria e da cui non mi sento minimamente colpita per lonestà e la dignità che mi contraddistinguono. Mi riferisco al fatto che, in tempi non meglio definiti, io non avrei potuto partecipare al dibattito politico perché non legittimata dal voto popolare. Ebbene, la nostra Costituzione riconosce e garantisce ad ogni cittadino della Repubblica Italiana la libertà di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Pertanto, essendo io una cittadina italiana, che quindi ha libertà di parola su tutto il territorio nazionale, posso esprimermi sia a Cesa che a Grumo Nevano, mio paese di origine, e non Frattamaggiore, senza necessità di alcuna legittimazione popolare. Infatti, tale legittimazione occorre quando si rivestono degli incarichi pubblici elettivi, e non è il mio caso.
Inoltre continua la coordinatrice dello scudocrociato lanalisi pubblicata qualche giorno fa è stata redatta da Anna Mele, non persona fisica ma nella qualità di segretario dellUdc e quale portavoce del pensiero della locale sezione.
Infine, conclude Mele si parla di cattiveria. Se essere cattivi significa avere la schiena dritta, allora preferisco essere la più cattiva del circondario ed enormemente fiera di esserlo. La polemica innescata dal sindaco non rende onore alla politica ed io non intendo alimentarla ma ho voluto solo rivendicare la mia libertà di parola.