Comitato Nazionale Anti Strisce Blu, Oliva in lizza per la presidenza

di Antonio Arduino

Giuseppe OlivaAVERSA. Nasce il “Comitato Nazionale Anti Strisce Blu” e Aversa potrebbe diventare leader nazionale in fatto di contestazione al sistema dei parcheggi-orario.

L’iniziativa è del comitato “Strisce blu? No, grazie!” di Portici, costituito ufficialmente lunedì 18 gennaio, alla presenza di avvocati e politici locali, che intenderebbe offrire la presidenza del futuro comitato nazionale a Giuseppe Oliva, fondatore del comitato aversano anti strisce blu, il primo del genere nato – nel 2007 – nella penisola.

“Il problema creato dalla proliferazione abnorme delle strisce blu – dice Oliva – non è un’esclusiva di Aversa ma è presente in tutti i comuni d’Italia, come dimostrano i tanti comitati anti strisce blu sorti nella penisola dopo quello aversano”.

Infatti, basta interrogare il web per rendersi conto che dopo il 2007 ne sono nati davvero tanti. Ce ne sono a Milano, Palermo, Roma, Torino, Vicenza per fare degli esempi. L’ultimo in ordine di tempo è quello battezzato a Portici che propone adesso l’organizzazione di un comitato nazionale per affrontare ai livelli giusti un problema d’interesse nazionale. “Purtroppo i comuni hanno esigenza di fare cassa – riprende Oliva – ma non possono non tenere conto delle esigenze dei cittadini utilizzando a proprio uso e consumo anche leggi superate o modificate, come è il caso del decreto legislativo 285 del 1992, riformato nell’anno successivo, sul quale si fonda l’appalto del servizio di parcheggi affidato ad Aversa”. “Un dato di fatto che – continua – sottoposto al giudizio del Tar potrebbe inficiare e rendere nullo l’atto amministrativo, con tulle le conseguenze pratiche che ne derivano”.“Considerando che questo tipo di comportamento è stato adottato da tutti i comuni italiani è chiaro – conclude Oliva – che c’è necessità di convogliare in uno solo tutti i comitati anti strisce blu della penisola”.

Un collegamento che già oggi esiste di fatto grazie alla rete di internet e soprattutto grazie a Facebook ma che tra pochissimo verrà istituzionalizzato e concretizzato anche per chi non naviga sul web, cosicché sarà possibile portare le istanze dei cittadini fuori dai ristretti limiti locali.

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