Studenti e lavoratori si incontrano per il “No Gelmini Day”

di Redazione

 ROMA. Tafferugli e scontri tra polizia e studenti dell’Onda a Roma, nei pressi del ministero dell’Economia, durante il corteo della Cgil contro i tagli alla scuola e all’istruzione. Una giornata ribattezzata “No Gelmini Day”.

Gli agenti hanno usato i manganelli contro i manifestanti che cercavano di forzare il cordone delle forze dell’ordine che impediva al corteo di passare verso piazza della Repubblica. Momenti di tensione con il lancio di oggetti e bottiglie da parte degli studenti. Anche in via Pastrengo dove le forze dell’ordine sono impegnate in una lieve carica di alleggerimento per respingere i manifestanti che cercano di aggirare il blocco.

Gli studenti, dopo essere arrivati in piazza della Repubblica e dopo i primi scontri, hanno cominciato a correre all’impazzata verso via XX Settembre, dove si trova il ministero dell’Economia. Gli universitari hanno deciso così di evitare il blocco della Polizia che li aspettava all’inizio di via Nazionale. Non appena gli studenti hanno cominciato a correre, la polizia li ha rincorsi. In su via XX Settembre la polizia sta presidiano il palazzo del ministero e ha chiesto al personale del dicastero di chiudere i portoni di accesso alla struttura.

“Dimissioni, dimissioni” gridano i ragazzi dell’Onda sotto il ministero di Giulio Tremonti, contro cui sono stati intonato cori di protesta ed insulti. “Siamo in presidio” grida qualcuno dal megafono. “Oggi noi abbiamo respinto i blocchi – gridano dal megafono – per riprenderci il nostro futuro. Siamo centinaia”. E ancora: “Noi la crisi non la paghiamo” gridano in coro i manifestanti, “Roma libera”. Gli universitari dell’Onda hanno poi lasciato via XX Settembre per tornare verso la Sapienza.

Il corteo degli studenti medi è invece arrivato ai piedi del ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere. Gli oltre 500 ragazzi degli istituti romani, dopo aver percorso e bloccato alcune vie di Testaccio, il Lungotevere, Ponte Sublicio e via Induno, sono giunti a destinazione al seguito di uno striscione verde con scritto “Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli. Bloccare la riforma, riprenderci il futuro”, firmato dagli “Studenti in mobilitazione”. Un altro striscione viola esposto da quattro licei romani dice “contro i tagli e il precariato il quartiere si è schierato”. Molti hanno acceso dei fumogeni rossi e hanno alzato cori di insulti contro il presidente del Consiglio Berlusconi e il ministro Maria Stella Gelmini, chiedendone a gran voce le dimissioni.

A MILANO CORI PRO TETTAMANZI. A Milano oltre cinquemila gli studenti delle scuole medie superiori hanno sfilato in corteo lungo le vie del centro cittadino. Alcuni attimi di tensione si sono registrati intorno alle 9, quando un gruppo di studenti che arrivava al concentramento del corteo ha tirato un paio di petardi, alcune uova e un po’ di vernice contro un gazebo della Lega in via Larga. Grossi problemi per il traffico in città, già provato dallo shopping natalizio.

I ragazzi sono diretti verso piazza Fontana, dove domani gli studenti si ritroveranno per il tradizionale corteo a ricordo della strage alla banca dell’Agricoltura. Nella stessa piazza i due cortei, la manifestazione studentesca e quella indetta dalla Fp-Cgil in occasione dello sciopero generale, si sono incontrati. Gli studenti, arrivati davanti alla sede della Curia milanese, si sono fermati gridando “Siamo tutti antirazzisti” in segno di solidarietà con l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, criticato per il suo invito all’accoglienza degli stranieri, rivolto alla città in occasione della festività di Sant’Ambrogio.

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