Processo Meredith, in serata la sentenza definitiva

di Angela Oliva

 PERUGIA. Ormai è questione di ore e sarà emanata la sentenza definitiva nel processo nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, entrambi accusati della morte di Meredith Kercher.

Stamattina si è tenuta, presso la Corte d’Assise di Perugia, l’udienza conclusiva del processo e dopo l’arringa dell’avvocato Daniela Rocchi, uno dei difensori di Sollecito, i giudici sono entrati in camera di Consiglio. Il presidente della Corte d’assise di Perugia, Giancarlo Massei, non ha fornito indicazione sull’orario previsto per la sentenza ma alcune fonti hanno affermato che è prevista in serata.

In aula erano presenti i due imputati Amanda e Raffaele che hanno lasciato l’aula visibilmente tesi in volto e sono stati quindi riportati nel carcere di Perugia, ma dovrebbero ritornare presso la Corte d’Assise per la sentenza. All’udienza di questa mattina hanno assistito anche i genitori di Sollecito e la famiglia della Knox, giunta a Perugia già da qualche giorno.

Sono fiducioso sull’esito del processo. – ha affermato Francesco Sollecito, il padre di Raffaele, al termine dell’udienza – Se avrò l’occasione di incontrare i genitori di Mez gli offrirò il mio conforto. Al di là della tragedia che stiamo vivendo noi, la loro è sicuramente molto più grande. Spero che la decisione avvenga subito perché qualsiasi perizia – ha sostenuto – prolungherebbe i tempi per la scarcerazione di mio figlio. In questa vicenda un colpevole c’ è già. Sono sempre stato vicino a mio figlio da quando è nato – ha concluso – ed è un mio dovere rimanergli vicino ora”.

Anche il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali ha espresso la volontà di voler far chiarezza su questo omicidio che ha sconvolto il capoluogo perugino: “Adesso i perugini vogliono sapere la verità e aspettano con attenzione la sentenza. I giudici devono dirci cosa è davvero successo in quella casa. Qualunque sia il risultato, credo che lo prenderanno con grande rispetto e fiducia per la giustizia e con la stessa sobrietà con la quale hanno seguito il processo”.

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