Riformisti: “La stazione unica non sia un ‘paravento’ per l’amministrazione”

di Redazione

Municipio di Trentola DucentaTRENTOLA DUCENTA. “La stazione unica appaltante prevista in provincia di Caserta rappresenta un’importante strumento per mitigare il rischio d’infiltrazione mafiosa …

… ma nello stesso tempo evidenzia in maniera netta l’incapacità della classe politica locale di gestire in maniera democratica e trasparente il delicato settore degli appalti pubblici”.

Una considerazione che arriva dal gruppo consiliare di opposizione de “I Riformisti”, composto dai consiglieri Di Lauro, Fabozzi e Russo, i quali ritengono che l’adesione del Comune di Trentola Ducenta sia stata “indispensabile” ma “non la si può enfatizzare come una conquista della politica perche per certi versi rappresenta semmai una sconfitta in quanto equivale ad una sorta di commissariamento. Auspichiamo, pertanto, che che nel nostro territorio possano ritornare presto le condizioni per una gestione pubblica autonoma, democratica e trasparente”.

“L’adesione alla stazione unica appaltante – aggiungono i consiglieri – non deve però rappresentare per l’amministrazione di Trentola Ducenta un paravento per poter continuare la cattiva gestione di quello che ancora resta nelle sue competenze, anzi ci auguriamo che si sfrutti l’occasione per mettere un po’ di ordine anche a livello locale. Che ci sia cattiva gestione nel campo dei lavori pubblici, non è solo una nostra convinzione, ma sembra che per buona parte dell’opinione pubblica sia un fatto acclarato”.

A tal proposito, i Riformisti citano alcuni esempi. A cominciare dalla gestione del project financing per il completamento del cimitero: “L’amministrazione – affermano -pur avendo aderito al protocollo di legalità non ha richiesto alla prefettura di Caserta la certificazione antimafia della ditta aggiudicatrice. Nel frattempo, come risulta dagli atti ufficiali della prefettura tale ditta ha subito l’interdittiva antimafia ma al nostro comune non arriva nessuna comunicazione perché le comunicazioni arrivano solo ai comuni che ne fanno richiesta. Intanto l’amministrazione tergiversa e le speranze dei cittadini di veder completato il cimitero in tempi brevi affievoliscono. Su tale questione noi non entriamo nello specifico ma chiediamo al Sindaco di intervenire rapidamente affinché si mettano in atto tutti gli adempimenti previsti dalla legge per risolvere le citate problematiche e si possa così finalmente completare il cimitero nel più breve tempo possibile”.

Poi lagestione dell’albo delle imprese: “Secondo il regolamento comunale – aggiungono i Riformisti – per i lavori in economia la scelta delle ditte dall’albo si dovrebbe attuare nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento. Orbene, risulta che quasi il novanta percento dei lavori in economia sono stati affidati ad un’unica ditta, cosa che viola ampiamente i citati principi ed evidenzia un’azione amministrativa illegittima che discrimina le altre ditte presenti nell’albo arrecando loro anche danni economici per mancate entrate”.

Infine, la gestione dei lavori in via Romaniello: “Per i lavori di via Romaniello i problemi iniziarono già dalla gara, infatti dopo un primo rinvio fu pubblicato all’Albo Pretorio, la mattina dello stesso giorno di svolgimento della gara, l’avviso che fissava il luogo e la data della gara di aggiudicazione. Tale atteggiamento sembrò congegnato ad hoc per impedire che le altre imprese assistessero allo svolgimento della gara stessa, quindi in altri termini, si mise in atto un percorso ostruzionistico che impedendo di fatto l’esercizio del diritto di partecipazione di ogni singolo concorrente evidenziava quantomeno la scarsa trasparenza dell’Amministrazione. Sull’argomento chiedemmo per iscritto la documentazione e la stiamo ancora aspettando. Infine nella realizzazione dei lavori risultano alquanto stravolti gli interventi progettuali e le tipologie di materiali utilizzati e si parla di proposte di delibere già pronte per varianti con aumenti di costi di circa il 40 % rispetto alle previsioni iniziali. Su tale argomento diciamo subito che la legge non lo permette e qualora tali voci si dovessero concretizzare, comunque, con atti deliberativi inoltreremo certamente la documentazione agli organi competenti”.

Per i Riformisti “se ne potrebbero fare anche tanti altri di esempi, come gli incarichi professionali, ma non vogliamo essere prolissi, pensiamo di aver reso bene i concetti anche con questi tre appena citati”. “Crediamo – concludono i consiglieri – non è sufficiente sventolare la legalità e la trasparenza privilegiando l’apparire ma tali concetti vanno attuati concretamente ed in tutte le azioni. Solo così riteniamo che ci si possa pregiare del titolo di buona amministrazione”.

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