Piazza Mercato, i ristoratori invocano sicurezza

di Redazione

Piazza MarconiAVERSA. “Siamo stanchi di essere ignorati, stanchi che l’amministrazione non pensi alla sicurezza dei suoi cittadini e di tutti coloro che ad Aversa portano soldi”.

Queste le dure parole di un gruppo di ristoratori aversani, in particolare coloro che lambiscono la storica Piazza Marconi (ex Piazza Mercato): Giovanni Di Grazia de “la Colombaia”, Walter Esposito de “la Contrada”, Achille Certezza del “Tricanotte”, Mauro Verde del “da Mauro”, Angelo Galiero de “il Covo”.

Sembra, infatti, che da mesi i continui furti d’auto nella zona stiano scoraggiando i clienti, molti provenienti dall’intera regione, a recarsi presso i ristoranti ed i luoghi di divertimento. Una perdita economica non indifferente per un indotto importante come quello della somministrazione in città.

“I parcheggiatori abusivi stanno chiedendo anche 5 euro a macchina – precisa il signor Di Grazia – ed i clienti dei nostri locali sono stanchi di una richiesta così esosa. Per evitare furti e scippi io stesso mi sono trasformato in parcheggiatore per tutelare l’incolumità di tutti”.

Insomma, una situazione di grave crisi. Intervengono sulla questione anche Pina Giordano, presidente cittadino della Confesercenti, e Maurizio Pollini, presidente provinciale della Confesercenti: “Sono quattro i punti che chiediamo con urgenza all’amministrazione, ossia videocamere da posizionare nei punti strategici, creare una sinergia permanente tra forze dell’ordine per il controllo del territorio, sistema di illuminazione capillare, estendere l’orario del parcheggio notturno fino alle ore 24, in modo da garantire la presenza degli ausiliari del traffico anche nelle ore notturne”.

I ristoratori hanno già fatto richiesta di un incontro ufficiale con l’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Ciaramella, e non escludono di creare in proprio delle “ronde” a tutela dei clienti. Stanchi di vedere il degrado di una Piazza tanto bella come quella in cui storicamente si teneva la fiera cittadina. E il rilancio del centro storico dov’è?

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