Seminario Arcigay su immigrazioni e omosessualità

di Redazione

http://www.pupia.tv//wp-content/uploads/fm/01_immagini/09_loghi/arcigay.jpgNAPOLI. Per combattere la doppia esclusione sociale dei migranti LGBT nella comunità omosessuale e nelle comunità dei paesi di origine Si terrà a Napoli presso il Grand Hotel Oriente dal 12 al 14 dicembre il seminario Arcigay di formazione per operatori e operatrici IMMIGRAZIONI E OMOSESSUALITA’

Il seminario si inserisce nel progetto Nuovi Approcci nel campo della integrazione dei migranti residenti in Italia: l’ aiuto ai migranti lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) finanziato dal Ministero della Solidarietà Sociale. Il progetto ha l’obiettivo di sostenere l’integrazione dei migranti LGBT, in quanto persone che possono essere particolarmente esposte al rischio di esclusione sociale, trovandosi ad affrontare ostacoli specifici sia all’interno delle comunità di origine che all’interno della comunità LGBT. Si tratta di un momento intensivo per gettare le fondamenta di nuove figure di operatori dei comitati Arcigay, più pragmatici, più vicini alla vita quotidiana delle persone, fatta di difficoltà di lavoro, di scambi personali con una lingua avversa, di ricerca di relazioni.” dichiara Salvatore Simioli, presidente di Arcigay Napoli. Il seminario di formazione vuole soprattutto fornire strumenti pratici, atti a valutare modalità per una migliore accoglienza, sviluppare le competenze sociali, prendendo anche esempio da altre associazioni europee. Cosa si può fare in concreto?” si chiede il responsabile Immigrazione di Arcigay Giorgio Dell’Amico. Utilizzare più lingue straniere nei centri LGBT, fare maggiore formazione sullo spauracchio del permesso di soggiorno e sulle sue modalità di impiego, dare informazioni sanitarie sulle MTS e sul test HIV e sulla vita lesbica e gay nel nostro paese. Anche quello che noi diamo per scontato ” orari, luoghi, modalità relazionali può essere un rebus da decifrare per chi in Italia non ha mai vissuto. Noi persone LGBT possiamo essere mediatori culturali: l’educazione all’alterità base comune per una accoglienza interculturale: ogni persona LGBT, come ogni migrante, si è sentito l’unico al mondo” conclude Riccardo Gottardi, segretario nazionale Arcigay Solo attraverso il confronto e la valorizzazione di tutte le differenze si possono ottenere risultati concreti per dare una maggiore consapevolezza e per allargare il proprio sguardo aldilà dei modelli stereotipati. Chi affronta la strada dell’accoglienza in modo nuovo può rimettere al centro del dibattito i temi delle differenti esclusioni sociali, che accomunano le persone omosessuali nelle loro diverse identità e progettare un’Italia che integra le diversità .

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