Giornata storica, il comune esce dall’Unione dei comuni “Calatia”

di Redazione

Gabriele ZitielloSAN MARCO EVANGELISTA. Quella di questa sera è una giornata storica per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gabriele Zitiello e per l’intera città di San Marco Evangelista.

Nel corso della seduta del consiglio comunale prevista per le ore 19, verrà approvata la proposta di recesso del Comune sanmarchese dall’Unione dei Comuni “Calatia”. La proposta del sindaco Gabriele Zitiello, voluta ed approvata dall’intera maggioranza di centrosinistra che regge le sorti del comune, è la naturale conseguenza di quanto già preannunziato nel corso della campagna elettorale. Ora, il sindaco Zitiello passa dalle parole ai fatti: “San Marco uscirà una volta e per tutte dall’Unione dei Comuni “Calatia”. “Quello di oggi è un consiglio comunale particolarmente importante – ha affermato il presidente Lorenzo D’Annacon un ordine del giorno pregno di significato per la vita politica e amministrativa di questo Comune. Proprio per questo e ancora di più questa volta, mi aspetto una partecipazione sentita e responsabile sia da parte dell’intero gruppo consiliare di opposizione sia da parte della popolazione. Mi aspetto – ha concluso – una discussione costruttiva, serena, basata su una riflessione mirata all’interesse supremo collettivo e non a mere performance propagandistiche”. Da alcune indiscrezioni, degne di fiducia, sembra che anche l’ex sindaco il dottor Vincenzo Zitiello ed i consiglieri di minoranza voteranno compatti anch’essi per la rescissione dal consorzio intercomunale per la raccolta dei rifiuti. L’Unione dei Comuni ha, sin dalla nascita, avvenuta nel 2003, rappresentato il classico carrozzone politico per sistemare quei candidati che dopo le elezioni non avevano trovato spazio negli esecutivi cittadini. Grazie a “Calatia” la tassa sui rifiuti, nei tre comuni associati (Maddaloni, San Nicola La Strada e San Marco Evangelista) è aumentata di molto a discapito delle tasche della collettività a fronte di un servizio mai all’altezza di ciò che prometteva. L’amministrazione comunale di San Marco, per la verità, dopo essere entrata nel consorzio, aveva chiesto di rimanerne fuori in quanto aveva già in atto un contenzioso con l’ACSA CE3 che non aveva voluto recedere dal precedente contratto sottoscritto fra le parti. Per questo motivo, l’ente di via Foresta contribuiva solamente alle spese per il mantenimento amministrativo di “Calatia”, con una cifra pari a 90mila annui. Il centrosinistra sanmarchese ha sempre ribadito la propria contrarietà al consorzio, ma essendo all’opposizione non aveva i numeri per potere realizzare quello che, invece, si concretizzerà questa sera: uscire, una volta e per sempre dall’Unione dei Comuni. Ora la patata bollente cadrà sulle spalle di San Nicola La Strada e di Maddaloni, i quali dovranno sobbarcarsi ai sette milioni di euro della gara d’appalto affidata alla “Jacta – Jacorossi”. Una cifra iperbolica, alla quale saranno chiamati a rispondere i cittadini delle due città in parti proporzionali al numero dei residenti, ovviamente. Da mesi il sindaco di San Nicola La Strada aveva annunziato l’uscita da “Calatia”, ma l’iniziativa langue. “Condivido con il presidente l’importanza che il consiglio di questa sera – ha affermato Giovanni Carozzariveste per il nostro paese. Sottolineo che la fuoriuscita dall’Unione dei Comuni era uno dei punti salienti del programma elettorale del centrosinistra e, a meno di sei mesi dall’insediamento, siamo già in grado di portare tale deliberazione in Consiglio comunale e di farlo con la piena consapevolezza della bontà di tale decisione”. Con l’uscita della città di San Marco Evangelista dall’Unione “Calatia” viene certificato il definitivo fallimento del consorzio intercomunale. Non solo ma l’amministrazione comunale risparmierà anche i 90mila euro l’anno che versava per il funzionamento amministrativo dell’Unione. Il tutto condito con una raccolta differenziata che ha raggiunto il cinquanta per cento, che si è concretizzata senza l’intervento di “Calatia”, mentre la città di San Nicola La Strada, come affermano i consiglieri del PD, non supera il dieci per cento.

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