Borse, è stato “l’11 settembre della finanza”

di Redazione

Borse a piccoMILANO. Quello di oggi è stato definito “l’11 settembre della finanza” con perdite senza precedenti registrate in tutte le Borse mondiali.

Maglia nera tra gli indici è stato così il Cac40, che raccoglie le prime società per capitalizzazione della Borsa di Parigi: -9,04% è stato il responso finale. Ma anche le altre piazze non sono distanti: a Piazza Affari, lo S&P’s/Mib ha ceduto l’8,24%, a Londra l’Ftse 100 ha chiuso in calo del 7,85%, il Dax a Francoforte del 7,07%, l’Ibex a Madrid del 6,06% e lo Smi di Zurigo del 5,82%. Complessivamente, si sono volatilizzati quasi 445 miliardi di euro. E soltanto tra i titoli principali. L’indice Dj Stoxx 600, che alla vigilia capitalizzava 6.140 miliardi, ha infatti perso oggi il 7,23%, portandosi ai minimi dal novembre 2004 e registrando il calo più consistente in una singola seduta da un altro storico lunedì nero, quello del 19 ottobre 1987. I motivi sono da ricercare nella scarsa risposta dei governi rispetto alla crisi (negli Usa il piano Paulson non ha avuto alcun effetto positivo su Wall Street, mentre i paesi Ue appaiono divisi e senza strategie comuni) e nel timore che possa essere intaccato il tessuto industriale. In Italia, per Piazza Affari, c’è stato il peggior calo dal 1994. Anche le banche sono crollate. La Unicredit ha predisposto un piano anticrisi da 6,6 miliardi, arginando le perdite al 5,48% dopo aver esordito a -15%. Peggio sono andate le altre banche di primo piano: Banco Popolare (-14,7%), Intesa Sanpaolo (-11,28%), Bpm (-6,2%). Lo scivolone del prezzo del greggio, finito sotto i 90 dollari, ha fatto precipitare Saipem (-15,2%) ed Eni (-9,6%), ma anche Tenaris (-10,85%). Telecom Italia, arretrando del 10,8%, è scesa sotto la soglia di un euro per la prima volta nella storia della società, dopo la fusione con Olivetti.

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