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Marrandino contesta la politica delle “alzate di mano”
AVERSA. Allindomani della proclamazione dei neo eletti, nel giugno 2006, le aspettative per il nuovo consiglio comunale erano tra le migliori.
Tutti, o quasi tutti, giovani rampanti. Gente pulita, pronta a risollevare le sorti di una città morente. Invece, ad appena due anni, la situazione è quanto meno mortificante. Poche proposte, in alcuni casi nessuna, poco entusiasmo, insomma poca grinta. Ci sono consiglieri comunali pronti unicamente ad alzare la mano ed approvare ordini del giorno decisi a tavolino da altri. Alcuni di loro, ad esempio, non sono neanche mai balzati agli onori delle cronache cittadine. Caso contrario è stato, o è ancora, il consigliere comunale di Forza Italia Francesca Marrandino. Schiacciata dal sistema dellalzi la mano chi è presente, ha detto non ci sto, e, per un periodo di tempo, non solo non ha convocato la Commissione Cultura, da lei stessa presieduta, ma non si è presentata neanche alle varie riunioni organizzate dalla segreteria del suo stesso partito e si è assentata allultima seduta del consiglio comunale. Una presa di posizione comunque positiva, visto lappiattimento generale. Sembra, infatti, che la stessa Marrandino abbia giudicato inopportuna una nuova giunta composta dagli stessi nomi della precedente, ed errata la metodologia usata per la gestione del caso, e lo abbia fatto affrontando il segretario cittadino del partito Nicola Golia. Una mosca bianca? Forse. La giovane consigliera, con la presa di posizione, non avrà ottenuto molto, non avrà smosso le coscienze di chi opera nella gestione della res pubblica in maniera del tutto personale, non avrà creato nessun tipo di cambiamento nel quadro generale già colorato e messo in cornice, ma di sicuro avrà fatto molto di più di chi tace, accontentandosi di essere stato eletto. La domanda nasce spontanea: saranno contenti anche tutti coloro che, con fiducia, hanno votato i nostri rappresentanti? A voi la risposta.
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