Politica aversana, riflessioni dell’ingegner Guida

di Raffaele De Biase

Piazza MunicipioAVERSA. Che la politica ad Aversa non stia attraversando un momento di particolare smalto è sotto gli occhi di tutti. Un dato di fatto riconosciuto, anche se a denti stretti, dagli stessi protagonisti dell’agone politico nostrano.

Questo non può che dare spazio a riflessioni o, se si vuole, a sfoghi genuini da parte di chi ha da sempre praticato la dimensione politica cercando di fornire un contributo basato sull’analisi dei problemi e delle possibili soluzioni. In quest’ottica obbligatoriamente critica ma non rinunciataria rispetto ad una speranza di riscatto si pongono le osservazioni dell’ingegner Romualdo Guida, già in passato storico militante di Alleanza Nazionale ma, soprattutto, da tempi non sospetti, sostenitore di una politica partecipata di respiro intercomunale.

“Ben prima che si tenessero le elezioni comunali del 2007, – dichiara Guida – si cercò di avviare un ragionamento con ‘addetti e non addetti ai lavori politici’ onde allestire una o più liste (inguaribili ottimisti!) per portare alla guida del Comune un manipolo di persone capaci di articolare il pensiero volgendo lo sguardo al bene comune piuttosto che a quello delle ‘famiglie’ che, da sempre, governano la città. Come finì la “storia” è noto a tutti. Il popolo (che qualcuno definisce ‘bue’) decretò la schiacciante vittoria dell’alleanza che, benché fosse molto dignitosamente guidata dall’ottimo Mimmo “nazionale”, imbarcava un esercito di ‘nani e ballerine’ che hanno portato alla attuale Amministrazione (?) della Res Publica oggi tanto vituperata dallo stesso popolo (‘bue’?) che l’ha voluta.

Ero ben deciso, dopo quarant’anni di attivismo, a non occuparmi più di politica. Ad ogni livello. Il mio attivismo quarantennale aveva prodotto solo l’elezione ‘popolare’ di personaggi che, fintamente mossi da spinte ideali, hanno sempre fatto prevalere l’esaltazione della propria persona con la giustificazione di uno pseudo interesse del Partito. Purtroppo ‘il lupo perde il pelo ma non il vizio’! Così da un po’ di tempo ho ripreso a parlare di politica. Anche se solo ad alti livelli trascurando anche la sola lettura della cronaca locale. Ma ad un uomo di media cultura che legge quotidiani nazionali, non sfugge anche la pagina di cronaca locale (anche se più scarna e priva di ‘pettegolezzi’ come può essere quella di un giornale prettamente locale). Ho scoperto, così, che Aversa è giunta …. alla frutta!

Ho letto molti interventi, spesso degli stessi uomini del ‘corpo di ballo Nani & Ballerine’. Parlano di occasione perduta quando nel 2003 furono proposte la costituzione della Unione dei Comuni Aversani, la formazione di una Società di Trasformazione Urbana per il recupero del Centro Antico ecc. Ovviamente, essendo riusciti, recentemente, a recepire solo il ‘fumus’ del ragionamento che era alla base di quelle proposte, ripropongono le singole iniziative. Non possono sapere (senza offesa!) che quelle singole proposte derivano da un ragionamento complessivo che bisogna riproporre tutto per intero se si vuole venire a capo della soluzione del ‘problema’ della Città.

La pianificazione che bisogna affrontare è complessiva. Partendo dall’Area Vasta costituita sia dal territorio entro la cinta daziaria di Aversa che dal territorio dei Comuni che le fanno ‘corona’. Questo è un ragionamento da fare urgentemente, prescindendo dalle poltrone occupate più o meno abusivamente. La ‘Politica’ si riappropria del suo ruolo solo con le proposte di fatti concreti non con la ‘rappresentanza’ che, come si può evincere dalla esposizione di vicende personali, spesso non è frutto di una scelta ‘per capacità’ ma per “scelta di Popolo” (che qualcuno si ostina ancora a definire ‘bue’)”.

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