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Parisi si sospende dal Pd: “C’è poca serietà”
AVERSA. Fino ad un chiarimento, definitivo e vero, mi sospendo dal Pd e da ogni attività di Partito e del Gruppo Consiliare alla Provincia.
Si chiude con queste parole una durissima lettera che il consigliere provinciale aversano Rodolfo Parisi ha inviato ai segretari regionale e provinciale del Pd, Tino Iannuzzi e Enzo Iodice, al presidente della provincia Sandro de Franciscis e al capogruppo dello stesso partito Pietro Paolo Ciardiello. Occasione dellennesima presa di posizione di Parisi la vicenda della nuova giunta provinciale. Non varrebbe neppure la pena di soffermarsi su di essa, – scrive il professionista aversano – tali sono stati lo scandaloso scontro tra antichi personaggi e vecchi personalismi, la mancanza di qualsiasi criterio politico ed istituzionale per risolvere una crisi così prolungata, la mancanza di qualsiasi equilibrio territoriale nella composizione della medesima e la mancanza assoluta di un confronto politico e progettuale sulla necessità di rilanciare una forte azione di governo nei territori della Provincia.
Ma la delusione di Parisi viene da lontano. La nota, infatti, inizia con unanalisi più vasta: La nascita e i primi mesi di vita del Pd in Provincia di Caserta hanno totalmente deluso coloro che, come me, credevano nella costruzione di un partito radicato nel territorio, democratico nella vita interna e rispettoso delle regole. Tutto ciò non è stato e non è. In Provincia di Caserta abbiamo assistito al trasferimento nel Pd di tutti i personalismi, le clientele, i gruppi organizzati, le tessere inesistenti, la violazione delle regole, la mancanza di equilibrio politico e la mancanza di insediamento territoriale, già esistenti in precedenza in Ds e Margherita.
Per il consigliere ex Ds, inoltre: Non esiste alcun tentativo di organizzare un partito serio, una seria rappresentanza ed una sua seria cultura di governo. In particolare, la vicenda relativa alla elezione del coordinamento politico e del segretario comunale nel Pd di Aversa ha ratificato una manovra di singoli personaggi, che non avevano partecipato o neppure presentato liste alle primarie, che hanno stravolto lequilibrio politico ed elettorale uscito dalle primarie stesse, trasformando la maggioranza, sancita dal voto, in minoranza nel coordinamento cittadino.
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