Ad un anno dalla “Guerra del Pane”

di Redazione

paneTRENTOLA DUCENTA. Esattamente un anno fa, il 13 agosto 2007, l’associazione “Arcobaleno – Uniti per Trentola Ducenta” avviava con una specifica denuncia al Prefetto di Caserta la sua lotta contro l’improvviso aumento del pane, che sul territorio comunale passava da 1 euro a ben 2 euro al chilogrammo.

Questo senza alcun accordo, né con le organizzazioni dei consumatori né con nessun altro organo impegnato nel controllo dei prezzi di quelli che oggi vengono ritenuti i prodotti “essenziali”. Successivamente l’Amministrazione Comunale andò al tavolo di trattativa con i produttori e venditori di pane della zona, ne seguì un vero e proprio braccio di ferro che però portò a risultati finali molto scarsi, analoga cosa accadde per molti comuni del circondario con risultati pressoché simili. Ci sono voluti diversi mesi e fondamentalmente un precipitoso calo della vendita di pane e derivati per far si che fossero proprio quelli che avevano imposto l’aumento a tornare pian piano sui propri passi, tanto che oggi il prezzo si è notevolmente ridimensionato rispetto a quel fatidico “13 agosto 2007”, con la possibilità di trovare pane anche ad 1 – 1,50 euro al chilo, con punte sui 2 euro per prodotti lavorati, quali panini, fruste e altro.

A distanza di un anno, però, sembra proprio che la “guerra” non sia finita visto che oggi, ancora una volta, Antonio Liosi, garante nazionale per il livello dei prezzi dei prodotti a largo consumo, dice ad alta voce che pane e pasta non possono aumentare. Secondo Liosi, l’aumento ingiustificato di pane e pasta non trova più giustificazione sul mercato, dove è cominciata una fase di discesa dei prezzi ormai chiara a tutti. Da settembre, sempre secondo Liosi, dovrebbero essere messi in atto tutta una serie di controlli capaci di verificare la crescita dei prezzi per ogni singola filiera, intervenendo lì dove sussistono storture che si distacchino anche dall’andamento dei prezzi a livello internazionale.

Di certo la “Campagna del grano 2008” è stata soddisfacente e quindi le industrie non dovrebbero avere alcun problema a procurarsi le quantità di grano necessarie. Tra l’altro il prezzo del grano è quello bloccato ad inizio 2008 e nessun ulteriore aumento è nel frattempo intervenuto, mentre contestualmente stiamo verificando anche il calo del prezzo del petrolio da sempre chiamato in causa per qualsivoglia aumento portato alla cassa.

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