Ossezia, Russia non lascia Gori. Georgia: “Violati gli accordi”

di Antonio Taglialatela

Le truppe russe rientrano (AP Photo/Sergei Grits)TBILISI. Dopo un primo annuncio da parte della Georgia, stamani, sul ritiro delle truppe russe da Gori, nelle ultime ore il ministero dell’Interno georgiano afferma che Mosca avrebbe “cambiato idea” e si rifiuterebbe di lasciare la città a ridosso dell’Ossezia del Sud.

Ma la “Radio Eco” di Mosca conferma che i russi hanno ritirato i contingenti e che vi è stato il ritorno dei poliziotti georgiani. “Tbilisi si autosmentisce”, hanno detto dall’emittente moscovita.

Le autorità georgiane insistono ed affermano che i russi, oltre ad incrementare le propria presenza a Gori, sono entrati anche a Poti, sul Mar Nero, presidiando il porto. Ulteriore smentita di Mosca mail vicecapo di stato maggiore Anatoli Nogovitsinhastavolta ammette che a Gori non ci sono carri armati ma solo alcuni blindati per prendere contatto con le autorità cittadine e garantire la sicurezza dei cittadini. Le truppe russe, dice ilfunzionario,lasceranno Gori tra due giorni. Altri testimoni, poi, parlano di oltre cento veicoli militari russi ammassati a due chilometri dal centro di Zugdidi, importante città nell’ovest della Georgia.

GEORGIAFUORIESCE DA CSI

Nel pomeriggio, il Parlamento georgiano ha approvato all’unanimità l’uscita del Paese dalla Comunità degli Stati Indipendenti(Csi), l’oganizzazione nata dopo il collasso dell’Unione sovietica. Il ritiro dall’organizzazione era stato suggerito martedì scorso dal presidente Mikheil Saakashvili come reazione allo scontro militare con la Russia

RICE IN VOLO PER PARIGI, TAPPA ANCHE IN GEORGIA

Intanto, il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, è atterrataa Parigi per discutere con gli alleati europei del conflitto in Ossezia. Successivamente si recherà in Georgia. “Non siamo più nel 1968 e all’invasione della Cecoslovacchia, quando la Russia poteva minacciare un vicino, occupare la sua capitale, destituire il suo governo e ritirarsi. Le cose sono cambiate”, ha detto la Rice prima di volare alla volta di Parigi. Gli Stati Uniti hanno inviato aerei militari carichi di aiuti umanitari, provenienti anche dall’Ucraina, atterrati in mattinata a Tbilisi. Ci sono medicinali, tende, cibo e altre merci, per un totale di un milione di dollari. La Georgia attende aiuti anche dall’Unione europea.

PRIGIONIERI GEORGIANI PER”RIPULIRE” TSKHINVALI

Da Tskhinvali, “capitale” dell’Ossezia del Sud, la Russia sta usando circa duecento prigionieri di guerra georgiani per rimuovere le macerie dei bombardamenti dei giorni scorsi. Finora dalla Georgia non è giunta alcuna richiesta di rilascio dei prigionieri.

RUSSIA APRE INCHIESTA SU “GENOCIDIO”

La Commissione Investigativa presso la Procura Federale russa ha aperto un’inchiesta penale per genocidio ai danni di cittadini russi nell’Ossezia del Sud, la provincia autonoma della Georgia ribellatasi alle autorità di Tbilisi con il beneplacito del Cremlino. Lo ha reso noto un portavoce della stessa Commissione, Igor Komissarov, secondo cui le indagini si baseranno sulle “informazioni relative all’operato delle Forze Armate georgiane per sterminare i cittadini russi di etnia ossetina in Ossezia del Sud, attraverso l’uccisione dei medesimi o l’infliggere loro gravi lesioni corporali”. Di “genocidio” in Ossezia del Sud aveva parlato pochi giorni fa lo stesso premier Vladimir Putin.

ABKHAZIA: DIALOGO SOLO SE SI ACCETTA INDIPENDENZA

Dall’Abkhazia, altra provincia georgiana che lotta per l’indipendenza, il ministero degli esteri della non riconosciuta repubblica chiarisce che trattative con la Georgia potranno avvenire solo dopo che Tbilisi avrà riconosciuto l’indipendenza dell’Abkhazia.

AZERBAIGIAN RIATTIVA OLEODOTTO

L’Azerbaigian ha riattivato l’oleodotto che, attraverso la Georgia, porta il petrolio in Turchia. I rifornimenti erano stati sospesi nei giorni scorsi a causa del conflitto. Mentre ancora fermo l’altro oleodotto dall’Azerbaigian a Supsa, sulla costa georgiana del Mar Nero, in attesa di sviluppi sulla crisi.

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