Scacco a mafia e ‘ndrangheta: arresti in Sicilia e Calabria

di Antonio Taglialatela

poliziaSIRACUSA. Doppia operazione antimafia della polizia in Sicilia e Calabria. All’alba di stamani sono state tratte in arresto 55 persone ritenute affiliate al clan Trigila di Siracusa.

L’operazione, denominata “Nemesi”, è stata coordinata dal procuratore aggiunto Ugo Rossi della Direzione distrettuale antimafia di Catania, ed eseguita dagli agenti della polizia di Siracusa e del commissariato di Avola. Alcune delle ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite anche in Lombardia e nelle Marche. Gli indagati, che complessivamente sarebbero un centinaio, sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni, illecita concorrenza mediante violenza o minaccia, traffico di cocaina, hashish e marijuana, gestione di bische clandestine, sequestro di persona, tentato omicidio e porto di pistole, rivoltelle ed esplosivi. Le indagini, avviate dal commissariato di Avola nel novembre del 2004, hanno permesso di individuare il ruolo di vertice di alcuni arrestati nell’ambito del clan Trigila, che opera nella zona sud della provincia di Siracusa e che fa parte di un più vasto cartello mafioso Aparo-Nardo-Trigila, a sua volta legato alla cosca di Catania.

In provincia di Reggio Calabria, l’operazione denominata “Alba e tramonto”, che ha richiesto due anni di attività investigativa, è giunta al termine con l’emissione di 31 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip Katia Tassone su richiesta del pm della Dda Roberto Di Palma, contro un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga nel reggino e anche in altre regioni, Lazio, Toscana e Piemonte. A gestirlo, secondo le indagini del commissariato di Polistena e della squadra mobile di Reggio Calabria, sarebbero state alcune cosche della ’Ndrangheta della fascia tirrenica della provincia reggina. Tra gli arrestati vi sono presunti affiliati alle cosche Nirta-Strangio di San Luca, Petullà-Ladini di Cinquefrondi e Squillace di Polistena.

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