Nomadi, dura condanna del Consiglio d’Europa all’Italia

di Antonio Taglialatela

Thomas HammarbergSTRASBURGO. Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, condanna la nuova politica italiana in materia di immigrazione e di nomadi.

“Le misure attuate in Italia non tengono conto dei diritti umani e dei principi umanitari e potrebbero fomentare altri episodi xenofobi”, ha dichiarato Hammarberg in occasione della diffusione del suo rapporto sulla visita compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi. Lo stesso ha denunciato la mancanza di protezione ai rom durante gli episodi di violenza nei campi nomadi italiani, anzi afferma che “le forze dell’ordine, a loro volta, hanno condotto raid violenti contro gli insediamenti di questi gruppi”.

Pur riconoscendo gli sforzi delle autorità italiane, Hammarberg ha sottolineato che al momento “sono stati fatti pochi progressi nell’effettiva protezione dei diritti umani dei Rom e dei Sinti” e ha ammonito la classe politica: “L’approvazione, diretta o indiretta, di questi atti da parte di certe forze politiche, singoli politici e da parte di alcuni organi di informazione è particolarmente preoccupante”.

Secondo il commissario, il ricorso a misure legislative d’emergenza per affrontare i problemi legati all’immigrazione sembra indicare “un’incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo” e che la decisione di rendere la presenza illegale in Italia un’aggravante nel caso in cui la persona commetta un reato, “potrebbe sollevare serie questioni di proporzionalità e di discriminazione”. Critiche anche sulla possibilità, prevista dalle nuove norme sulla sicurezza, di espellere cittadini comunitari sulla base di motivazioni di pubblica sicurezza.

Nel complesso, la situazione, secondo Hammarberg, pone “seri dubbi di compatibilità con la Convenzione dei diritti umani”.

Tra le poche note positive racchiuse nella relazione del commissario, la situazione di Pescara dove “le autorità locali hanno saputo rispondere al problema abitativo”, rispetto invece alle “inaccettabili” condizioni del campo nomadi Casilino 900 di Roma, il più grande d’Europa.

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