Il padre di Eluana: “Bisogna agire subito”

di Redazione

Beppe Englaro con la foto della figlia EluanaLECCO. Eluana Englaro può finalmente morire e il padre non è preoccupato di non trovare alcun medico disposto ad interrompere l’alimentazione artificiale che tiene in vita sua figlia da sedici anni: è disposto a farlo lui, in prima persona.

“Non ho ancora chiarito se sarò io a togliere il sondino a Eluana. Ma non è un problema né per me né per un medico”, afferma, ma intanto l’avvocato Franca Alessio, curatrice speciale della ragazza in coma, annuncia la ricerca di “un altro dottore che sia disposto a interrompere il trattamento di idratazione e alimentazione artificiale. Sarà lui a dire come e dove procedere”. Riccardo Maffei, primario anestesista dell’ospedale di Lecco, che aveva dato la sua disponibilità ad assistere la ragazza nei suoi ultimi istanti di vita, si è tirato indietro e, con una dichiarazione ufficiale, ha chiarito che la sua posizione “è sempre stata e sempre sarà per la vita, qualunque essa sia”. E a favore della vita si schiera anche l’Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale, che nell’editoriale critica la sentenza della corte d’Appello di Milano: “La decisione dei giudici è obiettivamente necrofila – scrive oggi – apre le porte alla morte e chiude alla vita”.

Ma proprio per il rispetto della vita di sua figlia Beppe Englaro non aspetterà i due mesi nei quali la procura può fare ricorso contro la sentenza della corte d’Appello di Milano e, anche se i tempi non sono ancora decisi, lui è determinato: “Si tratta di giorni, che siano due o tre non conta. Ormai non sono più anni”. Il tempo necessario, dunque, per cercare “un hospice o altro luogo di ricovero”, come disposto dalla sentenza. In ogni caso, la ragazza dovrà essere allontanata dalla casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco, gestita dalle suore Misericordine, da sempre contrarie a qualsiasi forma di “eutanasia mascherata”. La scelta di una nuova struttura sanitaria forse ricadrà su una struttura oltre confine, oppure sull’hospice per malati terminali nella vicina Airuno. “Ma adesso – afferma Beppe Englaro – richiamo tutti all’esigenza di rispettare la riservatezza per la dignità personale di Eluana”. Un richiamo al rispetto e un appello alla riservatezza: questa la richiesta del padre di Eluana di fronte allo scandalo di una morte iniziata sedici anni fa.

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