Guerra nel Pd: Parisi pronto a lasciare

di Redazione

Rodolfo ParisiAVERSA. “Se al momento non ci saranno interventi politici da parte delle funzioni provinciali superiori che diano garanzia di ripristinare la legittima aspirazione dei 3600 cittadini aversani delle primarie del 14 ottobre penso ad una autosospensione dal partito locale …

…e di indire in settembre una assemblea di chi sente di appartenere al Pd per dimostrare che Parisi è stato sconfitto dal suo partito ma non dai suoi elettori”. Parole chiare, anche per chi è abituato a masticare politichese. Rodolfo Parisi, consigliere provinciale del Pd, e grande sconfitto del congresso cittadino è pronto a lasciare il partito se non sarà “ripristinata la legalità ad Aversa”. Ancora è forte, dunque, l’amarezza per la conclusione della fase congressuale che era stata annunciata come la “più tranquilla” della storia di Ds e Margherita, ora transitate nel Pd. La rottura creatasi nel Pd ha scatenato l’ira di Parisi che nella giornata di giovedì si è già scatenata nei confronti del suo referente provinciale, il presidente dell’amministrazione provinciale, Sandro De Franciscis, dal quale ha ricevuto ampie assicurazioni che il problema sarà risolto. Ma Parisi, stavolta, non si fida. Perchè qui non è in gioco solo la segreteria cittadina del Pd, ma anche gli equilibri interni e, soprattutto, quelli futuri. E così Parisi decide di chiarire la propria posizione e di avvertire il presidente della Provincia: “Se non interverrà ci autosospenderemo dal partito”. E non mancano stilettate anche nei confronti dei “colleghi” di partito, in particolare a coloro che costituiscono la faccia nuova del partito (Gennaro Diana e Francesco Gatto).

Natalizio si fa subito sentire. “Non so esattamente cosa abbia portato il circolo Pd di Aversa ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti. So di per certo che Rodolfo Parisi è di gran lunga l’uomo più forte e rappresentativo del Pd aversano”, afferma l’esponente casertano del Pd ed ex presidente dell’Asi Caserta Achille Natalizio. “Credo che un organismo dirigente con Parisi in minoranza sia un non senso. Auspico che i gruppi dirigenti locali e provinciali del partito, rendendosi conto dell’assurdità della situazione, vi mettano riparo annullando le decisioni assunte e costruendo le condizioni affinché i risultati delle primarie del 14 ottobre scorso siano rispettati nella formulazione degli organismi dirigenti. Se così non fosse, credo che in una zona nevralgica come quella aversana si sia aperto un vulnus terrificante per le prospettive del Partito Democratico”.

La “felicità” del giovane Trasacco. Dall’altra parte, invece, c’è la felicità delle facce nuove, come Fulvio Trasacco, esponente del direttivo del Pd: “Il nostro è un progetto scevro da quelle meccaniche e da quelle logiche che per anni hanno caratterizzato le scelte politiche operate sul territorio. Siamo giovani, ma giovani che portano un grande bagaglio di esperienze e che puntano alla crescita e al riscatto, senza riferirsi all’una o all’altra corrente, ma puntando solo sulla passione e sull’impegno mirati esclusivamente alla rinascita della città di Aversa e all’innalzamento della qualità della vita per i cittadini normanni”.

da “La Gazzetta di Caserta”, sabato 12.07.08 (di Giuseppe Perrotta)

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