Casapozzano, basta speculazioni: la Sovrintendenza pone il vincolo

di Redazione

Palazzo BugnanoORTA DI ATELLA. Porta la data del 16 maggio la missiva inviata al sindaco di Orta di Atella, Salvatore Del Prete, dal Soprintendente ai Beni Culturali di Caserta con la quale si comunica l’avvio del procedimento di istituzione del Vincolo per il “Palazzo Bugnano” del Borgo di Casapozzano.

Un provvedimento ai sensi dell’articolo 13 del Decreto legislativo 42/2004. Ad annunciarlo è Legambiente che, attraverso il presidente locale Antonio Pascale, non nasconde la propria soddisfazione. “L’imposizione del vincolo dei Beni Culturali – commenta Pascale – rappresenta un importante segno di attenzione verso le istanze della società civile da parte delle istituzioni. Il problema è che le istituzioni locali, quelle cioè che dovrebbero essere più vicine ai cittadini e al territorio e molto spesso sono le meno attente agli allarmi provenienti dal territorio”. In altre parole, meglio rivolgersi ad altri, visto che il Comune non interverrà. Comune che, nel caso di Casapozzano, aveva addirittura approvato, nella primavera del 2007, il progetto che avrebbe cambiato letteralmente i connotati alla piazza del Borgo. E infatti, la richiesta di vincolo fatta da Legambiente il 23 ottobre 2007, insieme all’esposto-denuncia, inoltrato direttamente alla Soprintendenza Regionale e al Nucleo Regionale dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale, hanno sortito il loro effetto. Nella nota si chiedeva il vincolo all’intera piazza, i cui palazzi “sono da considerarsi cornice unica e caratterizzante del contesto urbano in cui il castello è insediato”. Al sequestro del cantiere, avvenuto il 25 ottobre scorso, è seguita l’emanazione del vincolo pochi giorni fa. Il progetto che è stato bloccato prevedeva, al posto del vecchio edificio che ospitò la storica “Osteria dell’antica Atella” – come ancora si legge sull’insegna sbiadita in travertino incastonata nel tufo della parete dell’edificio che si affaccia alla piazza – e dei palazzi vicini, un nuovo palazzone a più piani, con decine e decine di appartamenti. Il Castello di Casapozzano, già dichiarato nel 1987 sito di interesse culturale ai sensi della legge 1089/1939, oggi, ha una tutela in più. “Ma non finisce qui, – conclude Pascale – passare dalla tutela e salvaguardia alla promozione e valorizzazione: questa è la vera sfida!”.

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