23 aprile 1946 – A Firenze viene brevettata la Vespa

di Redazione

La Vespa PiaggioAccadde Oggi. Presso l’ufficio brevetti di Firenze i signori Piaggio brevettano una motocicletta a cui danno il nome di Vespa.

Il motociclo è stato costruito negli stabilimenti di Pontedera in provincia di Pisa e non è che l’ultimo nato di una serie infinita di opere meccaniche venute fuori dalla stessa ditta Piaggio. In verità la Piaggio nasce a Sestri Ponente (Genova) per poi trasferirsi in terra toscana. Viene fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio che diventerà senatore nel 1934, lo affiancherà nell’opera il figlio Enrico. La ditta all’inizio si interessa di arredi navali, quindi passa alle industrie ferroviarie, ancora si specializza nella costruzione di parti aeronautiche ed è qui che si sperimenta anche uno dei primi elicotteri. Dopo la seconda guerra mondiale comincia la produzione di motocicli e la Vespa rappresenta l’antesignana delle varie forme date ai motori a due ruote di facile guida. Dalla Vespa si passerà al Ciao, al Boxer, allo Zip, ma anche al tre ruote dell’Ape e ad una autovettura l’Acma Vespa 400, che non riscuote un grande successo. Nel periodo che va dal 1964 al 1987 la fabbrica viene rilevata dalla famiglia Agnelli e a condurla è Umberto, negli anni ingloba anche la Gilera. Dal 1993 tocca a Giovanni Alberto Agnelli cercare di risollevare le sorti del gruppo, ma prima la morte dello stesso industriale, quindi la stretta economica fanno sì che dal 1999 il marchio venga venduto alla Morgan Grenfell, per passare poi dal 2003 alla holding delle Industrie Immsi Spa di Roberto Colannino. La Vespa comunque resta nell’immaginario collettivo e nella realtà quotidiana dell’epoca e non solo, il mezzo di spostamento per antonomasia, giovanile, ma non disprezzata dai meno giovani, di facile guida, caratteristica di un’epoca, quella del boom economico, ma anche di un modo di essere, quello italiano. A renderla mitica ci pensa poi Audrey Hepburn nell’indimenticabile “Vacanze Romane” dove la si ritrova in giro per la capitale, in sella con Gregory Peck per una scena che fa parte della storia del cinema e del costume nazionale. Il marchio oggi ingloba oltre che la Gilera, anche la Laverda e la Guzzi.

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