Discariche di rifiuti a rischio incendio tra Lusciano e Giugliano: la denuncia del Wwf

di Redazione

Un’enorme distesa di rifiuti, tra plastica, amianto e carcasse d’auto, è stata scoperta sotto e lungo i cavalcavia della superstrada che collega Aversa sud a Giugliano e Melito di Napoli. Ancora una volta, il territorio tra le province di Caserta e Napoli si trasforma in una discarica a cielo aperto, minacciando ambiente e salute pubblica.

Il sopralluogo è avvenuto nel tardo pomeriggio del 7 settembre, quando le Guardie del Wwf hanno documentato la presenza di cumuli di rifiuti abbandonati nella zona compresa tra Lusciano e Giugliano in Campania.

«Il territorio dove abbiamo trovato questo scempio è tra Lusciano e Giugliano in Campania – commenta amaramente Alessandro Gatto, coordinatore regionale delle Guardie del Wwf per la Campania –. È uno scempio ed un disastro ambientale continuo e diffuso che non conosce più limiti. Questi smaltimenti spesso servono più per occultare il lavoro “nero” piuttosto che per un vero e proprio “risparmio”, anche perché ormai c’è il consorzio dedicato a questo tipo di rifiuti che li raccoglie gratuitamente».

Un rischio incendi sempre più concreto – La pericolosità del fenomeno non è solo legata all’inquinamento diretto del suolo, ma anche al rischio roghi, in una terra già tristemente nota per i roghi tossici. «Di questi rifiuti plastici e sintetici ne troviamo tantissimi – commenta Domenico Mottola, storica Guardia del Wwf di Caserta – e possono diventare facile innesco di incendi, e così il danno ambientale aumenta esponenzialmente».

Amianto, rifiuti tossici e paradossi – L’elenco dei materiali ritrovati è lungo e inquietante: eternit, filtri d’olio, contenitori di pesticidi, frigoriferi, pezzi d’auto. E anche rifiuti già differenziati, abbandonati con inspiegabile leggerezza. «Troviamo di tutto nelle campagne tra Napoli e Caserta – continua Antonella Acanfora, Guardia Wwf del nucleo provinciale di Caserta –. Per esempio, tantissimo amianto, soprattutto le famigerate onduline in eternit, ma anche canne fumarie in cemento-amianto, molto spesso spaccate e deteriorate, quindi maggiormente pericolose per la diffusione delle pericolosissime microfibrille, cancerogene se inalate. E poi pezzi di automobili, filtri olio delle auto, contenitori di fitofarmaci e concimi, frigoriferi ed altri rifiuti ingombranti, praticamente di tutto. È una pratica diffusa e criminale quella di abbandonare dove capita rifiuti di ogni tipo. A volte, stranamente, ci capita di trovare anche buste di rifiuti già differenziati. Questo è davvero paradossale!».

Una rete fragile e pochi strumenti – Nonostante l’impegno dei volontari, le Guardie Wwf si scontrano ogni giorno con limiti normativi e scarsità di risorse. «Ovviamente tutto quello che ritroviamo viene prontamente denunciato all’Autorità Giudiziaria competente, ma noi vorremmo fare di più. Purtroppo le nostre Guardie Giurate non hanno competenza in materia ambientale penale – spiegano –, cioè alcuni dei nostri possono elevare verbali amministrativi se il fatto non costituisce reato. Altrimenti siamo costretti a far intervenire una forza di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Polizia Municipale), che purtroppo già sono oberati di lavoro ed hanno uomini e mezzi davvero in numero ridotto e sicuramente non sufficiente».

Un impegno gratuito per la collettività – Dietro ogni segnalazione, ogni foto, ogni denuncia, c’è un lavoro volontario e non retribuito. «Questo è lo scenario in cui “lavoriamo” – conclude Gatto – in maniera assolutamente gratuita e volontaria, per cercare di offrire alla nostra collettività un servizio di prevenzione primaria alla tutela della salute e dell’ambiente».

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