Riapertura Pediatria, Rosato e D”Amore attaccano il sindaco

di Antonio Arduino

Mimmo RosatoAVERSA. La riapertura parziale del reparto di pediatria dell’ospedale “Moscati”, chiuso dal 14 aprile per un’ordinanza del sindaco Ciaramella emessa in ottemperanza alla richiesta dell’unita di prevenzione dell’Asl Ce2, che aveva rilevato carenze igienico-sanitarie e strutturali tali da imporne la sospensione dell’attività, scatena la polemica politica.

Sotto accusa proprio la scelta del primo cittadino di riaprire, sia pure parzialmente, il reparto. Scelta considerata dagli esponenti dell’opposizione quanto meno precipitosa e incapace di dare certezza ai cittadini sulla tutela della salute, che dovrebbe essere garantita dal sindaco, quale massima autorità locale in tema di sanità.

“Stando ai tempi di chiusura (14 aprile) e riapertura (18 aprile) del reparto, considerando che fra i due momenti non c’è stato alcun intervento migliorativo dei locali ispezionati dagli specialisti dell’unità di prevenzione dell’Asl, non c’è alternativa: – dice Antonello D’Amore, esponente del Pd aversano – o si è stati troppo precipitosi prima, nell’ordinarne la chiusura, o si è stati superficiali dopo, nel disporne l’apertura. Perché, ripeto, il tempo trascorso tra i due momenti è così ristretto da far ritenere impossibile un cambio significativo delle condizioni igienico strutturali del reparto, a meno che i tecnici dell’Asl non abbiano preso un abbaglio. Se così non è stato, la scelta del sindaco è una forzatura di sapore populistico”.

Sulla stessa linea Mimmo Rosato, candidato sindaco della Sinistra alle ultime amministrative e oggi consigliere di opposizione. “Pur essendo fuori sede – dice l’esponente della sinistra – sono stato informato delle vicende che stanno interessando la pediatria e considero doveroso che si faccia chiarezza”. “Per questo – continua – appena sarà di ritorno chiederò innanzitutto notizie personalmente a Ciaramella poi, se sarà necessario, insieme ai colleghi della minoranza presenterò una interrogazione perché il sindaco chiarisca i motivi di un comportamento che sembra quanto meno precipitoso, almeno nella parte relativa alla riapertura del reparto. Perché – osserva Rosato – se l’ordinanza di chiusura era un atto dovuto, stante la richiesta esplicita del nucleo ispettivo dell’Asl, la successiva richiesta di riapertura, avanzata dopo un tempo così breve, avrebbe dovuto imporre un minimo di verifica diretta da parte del sindaco che, essendo la massima autorità locale posta a tutela della salute dei cittadini, avrebbe dovuto controllare di persona eventuali cambiamenti migliorativi effettuati in quei locali prima di procedere a firmare l’ordinanza di riapertura”. “Se non sono stati eseguiti lavori nel brevissimo periodo di chiusura del reparto, a mio parere il sindaco non avrebbe dovuto firmare l’ordinanza di riapertura. Certo – conclude Rosato – alla pediatria va trovata una sistemazione alternativa, ma non si può consentire la riapertura, nemmeno parziale, dei locali in cui il reparto è stato alloggiato, fino a ieri, senza che si eseguano i necessari interventi di recupero igienico-strutturale. Autorizzandone prima la riapertura si prendono in giro i cittadini e non se ne garantisce la tutela della salute”.

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