Kosovo, scontri fra serbi e forze Onu

di Antonio Taglialatela

i disordini in Kosovo (foto Repubblica.it)BELGRADO. Sale la tensione in Kosovo ad un mese dalla dichiarazione unilaterale d’indipendenza dalla Serbia. Colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro truppe Nato della Kfor a Kosovska Mitrovica, città etnicamente divisa nel nord dello stato balcanico.

Nel frattempo una cinquantina di nazionalisti serbi ha occupato il tribunale della Nato, sono intervenuti dei militari dell’Alleanza. Si è scatenata una fitta sassaiola, sono stati sparati petardi all’indirizzo delle forze dell’ordine multinazionali e dato alle fiamme alcune automobili. Negli scontri sono rimasti feriti 18 agenti, 13 polacchi e 5 ucraini, appartenenti alla missione Unmik dell’Onu, e 8 soldati francesi della Kfor. Una ventina i feriti tra i manifestanti. Dopo gli episodi di violenza la polizia dell’Unmik ha ricevuto l’ordine di ritirarsi dalla città, non essendo più in grado di controllare la situazione. Il dimissionario premier serbo Vojislav Kostunica ha avviato consultazioni con la Russia per intraprendere iniziative comuni finalizzate a fermare la violenza in Kosovo “contro i serbi”. In una nota, infatti, l’ufficio del primo ministro condanna “l’uso della forza contro i serbi che si stanno opponendo all’introduzione di un falso Stato sul territorio della Serbia” e accusa la Nato di perseguire “la politica della forza contro la Serbia”. Kostunica, tra l’altro, chiede al Consiglio di sicurezza Onu di rispettare la Risoluzione 1244 che garantisce sicurezza ai serbi nel Kosovo. Altra richiesta è quella di rilasciare i serbi arrestati dall’Unimk durante le proteste che saranno processati per direttissima. Condanna anche da parte del presidente serbo Boris Tadic.

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