Omicidio Caterino, preso il killer Sposito

di Redazione

Vincenzo Sposito CARINOLA (Caserta). È considerato il killer del clan De Sena di Acerra, colui che avrebbe esploso il colpo di grazia a Raffaele Caterino D”Urso il 16 maggio del 2004, ucciso sotto gli occhi della figlia di 16 anni.

Lui, Vincenzo Sposito di trentotto anni, irreperibile dal dicembre 2007, aveva scelto Carinola, comune di appena ottomila abitanti, come luogo di dimora nel periodo di latitanza dopo essere sfuggito alla cattura in una vasta operazione del febbraio scorso, quando finirono in cella i presunti eredi dei clan De Sena e Mariniello. Ma i carabinieri del maggiore Fabio Cagnazzo non hanno mai smesso di cercarlo. Così, con un”irruzione all”alba in un appartamento del tranquillo paese di montagna, trenta militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna lo hanno rintracciato a casa del fratellastro in un”anonima via San Pasquale, al civico 44, e arrestato.

Vincenzo Sposito, con il soprannome esplosivo come un fuoco d”artificio «Vicienz ’e battaglione», è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. L”ordinanza è il frutto di un fascicolo che racchiude mesi di indagini condotte dai carabinieri. Ora, Sposito, richiuso nel carcere di Poggioreale, deve rispondere del reato di omicidio premeditato in pregiudizio di Raffaele Caterino D”Urso, classe “71, nato a San Cipriano D”Aversa e soprattutto genero di Cuono Crimaldi, capo dell”omonimo clan camorristico acerrano, uno dei più violenti nell”area napoletana. Deve rispondere, inoltre, di detenzione e porto illegale di armi e munizioni. Dello stesso omicidio era stato accusato anche Dario Tedesco. Ad indicarlo come presunto killer ci sarebbero ben cinque collaboratori di giustizia: tre del napoletano e due del casertano. L”uomo ucciso nell”agguato del 2004 ad Acerra, Caterino D”Urso, era considerato il reggente del clan Crimaldi nel comune di Acerra dove convivono quattro gruppi camorristici che si combattono per ottenere la supremazia e dove vige «un”autonoma anarchia», come l”ha descritta il procuratore della Dda Franco Roberti. Due pentiti, lo scorso febbraio, hanno fatto luce su una serie di episodi di contrasto tra i De Falco-Di Fiore, alleati dal 2004 con i De Sena nello spartirsi i proventi delle estorsioni sul territorio, e i Mariniello, alleati con i Tedesco. Nell”ambito della guerra di camorra sarebbe stata decisa a tavolino la proposta di eliminazione del genero di Crimaldi Cuono, girata a «Vicienz ’e battaglione», presunto esecutore materiale. Gli investigatori sono convinti che il clan dei Casalesi non c”entri nulla con la latitanza del presunto sicario dei De Sena a Carinola. Il paesello alle pendici del monte Massico in cui sorge il carcere di massima sicurezza che ha ospitato Raffaele Cutolo, sarebbe stato scelto solo perché poteva offrire un facile appoggio. L”arrestato, ora, è a disposizione dell”autorità giudiziaria.

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