Indicò un killer della camorra: 13enne vive sotto scorta

di Antonio Taglialatela

carabinieriNAPOLI. E’ testimone di un omicidio di camorra ed oggi vive sotto scorta, lontano dalla sua città e dai suoi affetti. E’ solo un ragazzino, ha 13 anni, ma la camorra non si fa certo intenerire dalla sua giovanissima età.

Con i suoi occhi, il 10 agosto scorso, un uomo di 46 anni, Nunzio Cangiano, fu ucciso dai sicari della camorra mentre faceva la fila all’ingresso di un parco acquatico a Licola, in provincia di Napoli. Il 13enne vide due uomini vestiti di nero, riconoscendone uno, fornendo anche il soprannome con cui era conosciuto nel quartiere: “Topolino”. Testimonianza ritenuta attendibile dai magistrati. Il presunto killer sarebbe Mario Buono, 22 anni, raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere, confermato sia dal Riesame che dalla Cassazione. Ora il piccolo testimone si trova in una località protetta. Una scelta che costituisce un “esempio per tutti”, come afferma il procuratore capo Giandomenico Lepore, che sottolinea: “Purtroppo questi gesti continuano a rappresentare un’eccezione, noi speriamo che in un futuro non troppo lontano diventino la normalità”. L’omicidio di Cangiano, secondo gli inquirenti, è legato alla faida di Scampia, quartiere popolare a nord di Napoli, che tra il 2004 e il 2005 ha provocato una lunga scia di sangue. I magistrati, infatti, sostengono che Cangiano, insieme alla famiglia, si stava accingendo a passare nel gruppo Amato-Pagano, ossia il “vincitore” della faida, e questo avrebbe scatenato la reazione del clan Di Lauro.

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