Scandalo rifiuti: “Sequestrate i beni di Bassolino”

di Redazione

Bassolino AntonioNAPOLI. È in corso nell”aula bunker di Poggioreale l”udienza preliminare del processo sullo scandalo rifiuti che vede coinvolto il governatore della Regione Campania Antonio Bassolino e altre 27 persone, tra cui gli ex vertici di Impregilo.

Roberto Fiore, il curatore speciale della Regione che fu nominato dal giudice per evitare conflitti d’interesse, ha presentato una richiesta di “sequestro conservativo” dei beni dei 28 imputati se saranno rinviati a giudizio per le presunte irregolarità nel ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania. L’avvocato Giuseppe Fusco, assieme all”avvocato Massimo Krogh, ha sostenuto l”estraneità di Bassolino agli addebiti contestati dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. L”avvocato Krogh riferendosi al contratto con l”Impregilo per la realizzazione degli impianti Cdr, vicenda al centro dell”inchiesta, ha dichiarato: “Si accusa Bassolino di frode in pubbliche forniture, nonostante avesse solo sottoscritto, come rappresentante pro-tempore, un contratto istruito e definito da una precedente struttura, di cui non poteva né aveva elementi per contestarne l”operato, anzi essendo vincolato dal verbale di aggiudicazione della gara, precedente alla sua nomina”. Lo stesso avvocato difende Bassolino anche dalla vicenda “stipendi d’oro”: “Documentalmente tali non erano, visto che non li stabiliva il commissario ma il governo, visto che Bassolino non prese un centesimo. I compensi erano regolati dalla legge”.

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