Serbia, ballottaggio fra Tadic e Nikolic

di Antonio Taglialatela

I due candidati Nikolic (a sin) e Tadic (a des)BELGRADO (Serbia). Com’era nelle previsioni, l’ultranazionalista Tomislav Nikolic ha vinto ieri il primo turno delle presidenziali in Serbia ma non ha superato il quorum del 50% più uno. Pertanto, andrà al ballottaggio del 3 febbraio con il presidente uscente Boris Tadic.

I risultati, pubblicati dalla commissione elettorale di stato, danno Nikolic (leader del Partito Radicale Serbo) al 39,6% e Tadic (leader del Partito Democratico) al 35,5%. Affluenza record alle urne, con il 61%. Secondo i pronostici sarebbe Tadic il favorito per il ballottaggio, ance se determinanti, a questo punto, risulteranno i candidati minori, i quali dovranno scegliere chi appoggiare: il ministro delle infrastrutture Velimir Ilic, il socialista Milutin Mrkonic, vecchio sodale di Milosevic, e il giovane ultraliberale Cedomir Jovanovic, unico candidato disposto ad accettare la perdita della regione del Kosovo. E, ricordiamo, è proprio il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, l’argomento principale della competizione. Verso tale prospettiva sia Tadic che Nikolic si sono dichiarati entrambi contrari. Ma con una differenza: Tadic punta all’entrata della Serbia nell’Unione Europea e nella Nato e sarebbe disposto anche a fare un passo indietro piuttosto che avere una rottura con l’Europa, mentre Nikolic non nutre ambizioni europee, anzi guarda con attenzione Mosca.

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