Emergenza rifiuti, province di Napoli e Caserta disperate

di Redazione

emergenza rifiutiNAPOLI. C’è il serio rischio che le province di Napoli e Caserta, se non s’interviene immediatamente, possano scoppiare epidemie di carattere virale come il colera.

La situazione è di totale disperazione, i cumuli d’immondizia stanno letteralmente paralizzando la vita dei cittadini. Questa emergenza sta prendendo una brutta piega, le montagne di spazzatura che da mesi giacciono nelle strade mettono a serio rischio la salute dei cittadini, già compromessa dai tanti rifiuti tossici disseminati un po’ ovunque. Le grandi città sono riuscite ad ottenere un po’ di respiro, mentre le periferie sono state abbandonate a loro stesse. L’economia sta precipitando verso il collasso, attività commerciali ed artigianali perdono colpi proprio a causa di questa dannata emergenza. Il turismo è diventato inesistente, l’agricoltura trova difficoltà a mettere sul mercato i prodotti ortofrutticoli, i commercianti abbassano le saracinesche perchè invasi dai cumuli di rifiuti giacenti fuori ai loro negozi, le scuole subiscono rallentamenti nelle lezioni. Questa emergenza rifiuti si può considerare una delle tragedie più grandi che hanno colpito la Campania negli ultimi anni. Nemmeno il terremoto ha fatto tanti danni economici come li sta facendo la tragedia dei rifiuti. L’emergenza poteva essere evitata, lavorando seriamente, rispettando i tempi previsti per la costruzione dei termovalorizzatori, e la costruzione di tutta la filiera del ciclo dei rifiuti, come previsto anche dai parametri europei. Quello che più lascia perplessi, sia in Italia che in tutto il mondo, è che ad oggi ancora non vengono fuori i responsabili che hanno causato questa catastrofe. Non è possibile che questa non abbia un responsabile, è matematicamente impossibile. Un colpevole deve pur esserci, perché quello che vive la Campania da quindici anni, altrove non si è mai visto. Le istituzioni hanno il dovere di indagare a tempo pieno per scovare e consegnare alla giustizia i responsabili di questo scempio inaudito. Le province della Campania stanno morendo lentamente sotto tonnellate di spazzatura. Questo non vale solo per oggi, l’attuale situazione è il risultato di anni di scelleratezza politica che non ha saputo costruire il bene della regione su niente. Le proteste sono del tutto legittime, poiché i territori provinciali sono disseminati un po’ ovunque di milioni di eco-balle mai smaltite, discariche chiuse e mai bonificate. Intere aree, sempre delle province campane, soprattutto nella provincia di Caserta, sono ad alto rischio di mortalità per neoplasma. Le proteste sono il disagio e la paura è che questo dramma non finisca mai. Ma i cittadini devono tornare alla ragione: quello che viviamo con le proteste non si risolverà mai. Abbiamo sofferto fino ad oggi, soffriamo un altro po’, ma diamo la possibilità di rimuovere i rifiuti dalle strade, altrimenti un’epidemia sarà più grave e porterà conseguenze molto più pesanti di quelle che stiamo vivendo. Allo stesso tempo, da questo preciso istante, bisogna essere i veri vigili di quello che succede sul suolo della Campania. Oltretutto bisogna chiedere a gran voce, senza stancarsi mai, che vengano scovati i veri responsabili e puniti per quello che hanno prodotto. Inoltre, va chiesto il diritto di vivere in un territorio sano e pulito come esiste nel nostro vicino paese Italia, visto che noi non possiamo chiamarci Italia, poiché la civiltà esistente in altre regioni da noi ancora non è arrivata, dato che le immagini di strade piene di rifiuti non sono altro che un segno tangibile d’inciviltà. Ed oggi possiamo essere paragonati benissimo a quei paesi sottosviluppati e degradati del terzo mondo dove, come da noi, proliferano soltanto la criminalità, la disoccupazione, il degrado, la scarsa produttività, la carenza di infrastrutture, la malasanità, la mancanza di servizi, la mancanza di strutture, insomma, manca tutto quello che serve per essere riconosciuti dal resto del mondo come una regione moderna.

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