I “pazzi” di Aversa di scena a Napoli

di Redazione

teatroAVERSA. Un luogo di sofferenza e di morte può diventare spazio per la cultura. La prova la offre l’ospedale psichiatrico “Filippo Saporito” di Aversa, i cui internati sono stati protagonisti lo scorso anno di un laboratorio teatrale, che è sfociato in uno spettacolo, che da stasera a domenica, è in uno dei luoghi simbolo di Napoli.

Al teatro Galleria Toledo, sito ai quartieri spagnoli, va in scena “Noi aspettiamo (Godot?)”, dal testo di Samuel Beckett per la regia e l’adattamento di Giovanni Trono e Anna Gesualdi. Con la supervisione dell’attore e regista Enzo Moscato, la pièce – strettamente legata ad una riflessione doverosa sulla condizione di tutti quegli uomini che subiscono la società, e le cui reazioni a questo sistema di cose sono considerate “fuori dal normale”– così come rivisitata dai registi, fa del concetto del tempo il fulcro portante della narrazione. Tempo come elemento cronologico ma anche come componente esistenziale, scandita da un’ urgenza di esistere che – in coloro che subiscono il disagio del vivere – paradossalmente, ne amplifica gli istanti di cui è composto. La domanda che sta alla base di questo lavoro è: Quello dei malati di Aversa è un tempo dell’attesa: scandita dalla sveglia del mattino, dall’ora della terapia, da quella dei pasti, dalla passeggiata in cortile, dai periodici colloqui psichiatrici, dalle azioni quotidiane, dai gesti e dai suoni della propria malattia, piccoli, assillanti, ripetuti, fuori da ogni possibilità di controllo fisico; un’attesa tanto più dilatata quanto più si è costretti nello spazio in cui si attende. Ma soprattutto, il tempo di questi uomini è quello dei loro occhi che guardano in direzione di un altrove – un non/luogo dove i nostri sguardi troppo lineari non arrivano. Questo elemento rappresenta il fondamento e la principale risorsa di una totale libertà creativa e genitrice: questi uomini sono figli di se stessi. Così come lo sono i personaggi di Aspettando Godot, capolavoro del teatro dell’assurdo, che gli internati di aversa vivono quotiianamente sulla loro pelle, aspettando un luogo più civile dove essere curati. Abbinata allo spettacolo, c’è la tavola rotonda “Il Tempo e l’Attesa” condotta dal giornalista Rai Giuseppe Di Bello, in programma oggi alle 12 presso il Teatro Galleria Toledo, a cui vi partecipa il direttore del Saporito, dottor Adolfo Ferraro.

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