Emergenza rifiuti, le vendite di mozzarella calano del 30%

di Nicola Rosselli

Mozzarella di bufala campanaAVERSA. E’ la mozzarella di bufala aversana il prodotto maggiormente a rischio a causa dell’emergenza rifiuti che ha richiamato l’attenzione anche sulla diossina e sul possibile travaso di questa sostanza dannosissima per la salute dell’uomo dal foraggio e dall’acqua utilizzati per l’allevamento delle bufale alla nostra tavola.

Il principale prodotto agro alimentare della zona aversana ha avuto un calo, nelle ultime settimane, di oltre il trenta per cento. Una diminuzione che avrà un impatto, ovviamente, anche economico sul sistema Aversa e dell’agro. La circostanza è divenuta anche oggetto di diverse trasmissioni satiriche dove la mozzarella nostrana è stata messa alla berlina. Nella giornata di martedì 15 gennaio, tanto per fare un esempio, su Radio 2, due trasmissioni radiofoniche di seguito, “Il ruggito del coniglio” e “Decanter” hanno ironizzato pesantemente su quello che una volta era “L’oro bianco”, una delle ricchezze di Aversa e dell’Agro aversano e che oggi è stato ridotto ad ennesima vergogna. Sulla vicenda si deve registrare anche la presa di posizione di Vito Rubino, presidente del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop che, con l’intento di smorzare le polemiche, ha affermato: “Cali delle vendite ancora contenuti: la mozzarella di bufala Dop resta un prodotto sicuro ma il danno di immagine è consistente. Ciò che preoccupa di più è il protrarsi dell’emergenza rifiuti mentre non esiste alcun rischio diossina”. In una nota di Confartigianato, infine, si lancia invece l’allarme sul “grave impatto economico sulle imprese, in Campania a rischio 3,8 miliardi di fatturato e 15 mila posti di lavoro” con ripercussioni nel Casertano e nella rete alimentare.

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