Acsa Ce3, la denuncia della Ugl

di Redazione

UglCASERTA. Il dirigente sindacale dalla Ugl Caserta, Bruno Improta, torna a parlale della società Acsa Ce3 e della difficile situazione nella quale versano i dipendenti.

“La logica dell’economicità aziendale e del raggiungimento a tutti i costi dell’obiettivo programmatico – spiega Improta – spinge la direzione dell’Acsa ad assumere un comportamento intimidatorio e discriminatorio nei confronti dei lavoratori. Il clima di tensione creatosi tra azienda e lavoratori, a seguito del delicato e preoccupante momento di crisi finanziaria, che potrebbe portare il consorzio il 10 gennaio 2008, ultimo giorno previsto per la ricapitalizzazione della società, a invocare richiesta di fallimento, è compromesso ulteriormente dalla detrazione dalla busta paga di novembre, di alcuni lavoratori della raccolta differenziata, del lavoro supplementare svolto durante il sabato, il cosiddetto ‘5+1’, perché sprovvisti di mansione, a causa delle decine di assunzioni a tempo pieno e indeterminato, compiute negli ultimi cinque anni”. A dar forza alle sue argomentazioni il sindacalista cita i punti 31 e 35 dell’articolo 10 del Contratto collettivo nazionale del lavoro che recitano, rispettivamente “…in caso di assunzioni a tempo pieno e indeterminato l’azienda darà precedenza ai propri dipendenti assunti a tempo parziale e indeterminato, adibiti alle stesse mansioni o a mansioni equivalenti a quelle per le quali è prevista l’assunzione” e “rispetto al personale a tempo pieno e indeterminato in forza al 31 dicembre dell’anno precedente, il personale a tempo parziale e indeterminato impiegato in Azienda non può eccedere mediamente nell’anno al 18 % nelle Aziende fino a 500 dipendenti”. “Per quanto concerne il provvedimento di revoca del lavoro supplementare – conclude Improta – a parer nostro, oltre ad essere un atto discriminatorio gravissimo, assume un aspetto ridicolizzante, considerato che il giorno sabato 24 novembre 2007 il direttore generale comunicava di aver scelto il sabato perché ritenuto il giorno adatto per parlare con tutti i lavoratori, legittimando la presenza nei luoghi di lavoro anche di quelle maestranze sprovviste di mansione, all’incontro tenutosi nella discarica di Lo Uttaro, per illustrare la drammaticità in cui versa l’azienda”.

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