Castelvolturno, protesta per “cartelle pazze” Tarsu

di Redazione

LiberaMenteCASTELVOLTURNO (Caserta). Da circa due settimane i cittadini di Castel Volturno stanno ricevendo in massa una serie di decreti ingiuntivi di pagamento che riguardano le tariffe della spazzatura (Tarsu) relative all’anno 2003 e 2004.

Le cartelle sono tutte a nome dell’avvocato Pasquale Tampoia di Bitonto (Bari) che rappresenta la CE.R.IN. s.r.l., società che per concessione comunale riscuote i pagamenti relativi alla raccolta rifiuti, con amministratore unico Giuseppe Donato Colapinto. “Tantissimi onesti cittadini – affermano dal movimento politico LiberaMente – si stanno recando presso l’Ufficio Tributi del Comune con in mano i bollettini pagati regolarmente negli anni passati, e in numerosi stanno telefonando invano presso la sede della stessa società, a Bitonto, che non ha uno sportello clienti a Castel Volturno, nonostante i notevoli incassi che le concediamo. Dai decreti ingiuntivi si nota poi che la richiesta dei rimborsi in alcuni casi supera anche il 200% della tariffa ordinaria, con somme giudiziarie talmente elevate da arrivare ad 154 euro per una sola voce di spese legali”. “Entro 10 giorni dalla notifica occorrerà pagare – aggiunge il vicepresidente del movimento LiberaMente, Antonio Leoneproprio mentre in tutta Castel Volturno, in questo periodo festivo, stanno arrivando le cartelle per il pagamento della tariffa raccolta rifiuti relativa all’anno 2005, tra l’altro con bollettini già scaduti, il primo, si pensi il 30 Ottobre! Insomma un Natale col botto per i cittadini della nostra città, che rischiano l’esecuzione forzata del pagamenti, il fermo amministrativo e persino l’ ipoteca sugli immobili (pensate anche la vostra casa potrà essere ipotecata per 400 euro)”. “Invitiamo innanzitutto il sindaco o chi delegato a richiamare la CE.R.IN. per questo sua mancanza di serietà, dal momento che sta allarmando tutti proprio per la sua scarsa efficienza nel controllo di chi ha pagato, e poi non è possibile pagare costi così elevati anche se si è solo in mora per una sola bolletta”. “Per questo – conclude Leone – rivolgiamo una proposta: perché non pagare le tariffe su conti correnti comunali? La CE.RI.N. ha scambiato Castel Volturno per il paese di Babbo Natale? O è una di quelle società che fanno di tutto pur di rimpinguare le proprie casse, da vera gazza ladra?”.

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