Caso Bertinotti, Mastella: “Se Prodi cade si va al voto”

di Antonio Taglialatela

Clemente Mastella ROMA. “Se Bertinotti vuole ripetere l’esperienza del ‘98 ce lo dica, così facciamo una riunione di famiglia e decidiamo di togliere la spina”. Lo afferma il ministro della Giustizia Clemente Mastella dopo le dichiarazioni rese stamani da Fausto Bertinotti, il quale ha ammesso il fallimento dell’Unione.

Il Guardasigilli si rifà all’esperienza del 9 ottobre 1998 quando il partito di Rifondazione determinò la caduta del primo governo Prodi. E avvisa: “Se Prodi cade ci sono le elezioni. Su questo sono d’accordo con Veltroni e Berlusconi”. Il leader dell’Udeur affronta anche il tema della riforma elettorale, dicendo ‘no’ ad una “legge da Erode” che “elimina alla nascita i partiti piccoli”. Secondo Mastella, non è detto che eliminando le forze minori venga garantito il trasferimento dei loro voti al partito più grande della coalizione. Prendendo come esempio il suo di partito, ha affermato: “Non credo che i miei voti, se fossimo eliminati dal contesto politico, andrebbero tutti da una parte. Faranno anche la felicità degli avversari. Lo stessa accadrebbe alla Lega: se non ce la facesse, non tutti i suoi voti andrebbero a Berlusconi”. Insomma, il ministro di Ceppaloni lancia un altro dei suoi avvertimenti.

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