Scandalo Rai-Mediaset, Bertinotti invoca commissione parlamentare

di Antonio Taglialatela

Fausto BertinottiROMA. Tensione nel mondo politico dopo lo scandalo che vede coinvolte Rai e Mediaset. Delle intercettazioni telefoniche, risalenti al periodo che va dalla fine del 2004 alla primavera del 2005, testimonierebbero una sorta di “patto” tra i due principali network televisivi italiani per mantenere il duopolio televisivo.

Perno dell’accordo sarebbe l’ex premier Silvio Berlusconi, dal momento che le telefonate in questione sarebbero di Debora Bergamini, sua ex assistente personale e all’epoca dei fatti dirigente Rai, e Niccolò Querci, anche lui ex assistente del Cavaliere. Dopo la replica del diretto interessato (“Ci sono iene e sciacalli contro di me”) e l’apertura di un’inchiesta interna da parte della Rai, ora interviene il presidente della Camera Fausto Bertinotti, per il quale bisogna verificare se c’è stata effettivamente una “manomissione del servizio pubblico”. Il leader di Rc si dice favorevole ad una commissione parlamentare e, quanto alla legittimità delle intercettazioni, si dice favorevole alla linea espressa dal presidente Giorgio Napolitano, ossia di non pubblicare i testi delle telefonate nel rispetto del segreto istruttorio. Intanto, il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero, a nome del governo, dichiara l’intenzione di accelerare l’approvazione della legge Gentiloni per dare più autonomia alla Rai dai partiti e dal governo stesso e per portare più pluralismo nel sistema televisivo.

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