Morte tifoso, si pretende la verità

di Redazione

Gabriele Sandri il giovane tifoso laziale uccisoROMA. Dopo la tragedia di ieri sull”autostrada A1 ad Arezzo, il poliziotto cheha ucciso il giovane romano Gabriele Sandri è ufficialmente indagato. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio colposo. Intanto, numerose persone hanno deposto sciarpe, fiori e pelouche davanti all”autogrill di Badia al Pino, dove è morto il 26enne.

Oggi pomeriggio sarà effettuata l”autopsia sulla salma. L’autorità giudiziaria ha nominato un perito balistico e un medico legale per gli accertamenti di rispettiva competenza. La vicenda però è ancora tutta da ricostruire.

Intanto, il mondo politico esprime la propria solidarietà alla famiglia del giovane e preme affinché venga esattamente ricostruita tutta la vicenda. Il sindaco di Roma e leader del Pd Walter Veltroni dichiara: “Bisogna chiarire e definire tutte le responsabilità, e al tempo stesso stroncare ogni forma di violenza. Il dolore o la rabbia non possono avere come proprio linguaggio episodi di violenza”.

Il capogruppo di An a Montecitorio, Ignazio La Russa, interroga il governo per far luce “sulle ragioni di quello che a mio avviso è considerato un gravissimo ed evitabile errore, cioè il non aver sospeso tutte le partite di calcio, offrendo così un alibi ai più facinorosi per convincere altri giovani a scendere in piazza e provocare incidenti”.

Da Doha, dove è in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano commenta così la morte dell’ultras laziale: “Sono molto preoccupato anch’io in particolare per la tragica morte di quel giovane e per le scene di grave violenza che, ho visto da qui, sono state date su tutte le tv internazionali”.

Sta di fatto che resta lo sconforto per una giovane vita spezzata da un qualcosa che si poteva e si doveva evitare.

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